Lo scrutiamo, critichiamo, non ne siamo mai soddisfatte, del corpo. Ne nascondiamo i difetti, ci vergogniamo di loro e, in certi casi, cerchiamo una soluzione che possa risolverli. Anche quando la faccenda è piuttosto intima. Ecco, questi casi particolari sono aumentati considerevolmente nell’ultimo anno: il sex design, la chirurgia plastica applicata alle parti intime, sta acquisendo un ruolo fondamentale nel panorama dell’estetica.
Ragazze tra i 20 e i 35 anni, preoccupate per l’ostacolo tra loro e una soddisfacente sessualità, ma anche signore non più giovanissime, che quella stessa sessualità vogliono ritrovarla: i motivi che spingono le fruitrici della chirurgia plastica intima sono tanti e diversi. L’immagine idealizzata dalla pornografia del corpo femminile, l’impedimento nella pratica di alcuni sport o nella scelta di alcuni indumenti, così come la semplice estetica, hanno favorito il quintuplicarsi in Inghilterra del sex design, così come negli altri paesi.
Ma quali sono gli interventi più comuni? Nel mirino sembrano esserci le piccole e le grandi labbra, troppo lunghe, troppo corte, anomale o di lunghezze differenti, fino ad arrivare al seno e in rarissimi casi, alla ricostruzione dell’imene per questioni religiose. Insomma, l’incremento annuale degli interventi intimi di chirurgia plastica, si aggirano attorno al 10%.
Un settore in continua crescita, di cui le donne non riescono più a fare a meno. Ché sì, l’innovazione medica esiste e può aiutarci in molti casi, senza esagerare, ad essere più felici.