Stiamo sfruttando il nostro pianeta, e le risorse diminuiscono alla velocità della luce. Non è un segreto, ma molte persone, ancora oggi, si rifiutano di prenderne atto.
È ora di capire quello che sta succedendo intorno a noi, e per colpa nostra.
Per smuovere un po’ e sensibilizzare l’opinione pubblica, l’associazione “Global Population Speak Out”, che riunisce scienziati, accademici, e ambientalisti ha realizzato una serie di scatti che fanno decisamente riflettere sul fenomeno della sovrappopolazione e del sovrasviluppo. Queste fotografie – molto forti da guardare – sono state inserite in un libro, disponibile online, e intitolato “Overdevelopment, Overpopulation, Overshoot”.
Non solo scienziati ed ecologisti, per questo progetto si sono mobilitati anche molti scrittori, con un unico obiettivo finale: far capire alla popolazione del mondo intero i gravi danni prodotti dall’aumento dei consumi, dal surriscaldamento globale e dalla sovrappopolazione sull’ambiente – i mali che stanno uccidendo l’uomo stesso. La consapevolezza delle persone a riguardo non può essere ancora così assente e inesistente; tutti devono iniziare ad avere una visione chiara di come stiamo distruggendo il nostro pianeta, per di più, con le nostre stesse mani.
Il fiume Giallo che scorre in Cina, nella regione della Mongolia Interna, è così inquinato da rendere quasi impossibile respirare nelle vicinanze (Lu Guang)
Fare surf su un’onda piena di rifiuti a Java, Indonesia, l’isola più popolata al mondo (Zak Noyle)
Il campo petrolifero di Ken River, in California, Stati Uniti (Mark Gamba/Corbis)
Un orizzonte pieno di rifiuti in Bangladesh (M. R. Hasasn)
La foresta nazionale di Willamette, disboscata al 99 per cento, nell’Oregon, Stati Uniti (Daniel Dancer)
Un albatro morto per avere ingerito plastica, nelle Isole Midway, Oceano Pacifico (Chris Jordan)
Un incendio in una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico, Aprile 2010 (Daniel Beltra)
Una foresta indonesiana trasformata in una piantagione di palme (Yann Arthus Bertand)
Una zona piena di catrame ad Alberta, in Canada (Garth Lentz)
La miniera Mir in Russia è la più grande miniera di diamanti del mondo (Google Earth 2014/Digital Globe)
Le Maldive subiscono inondazioni a causa del surriscaldamento globale, potrebbero essere sommerse nell’arco di cinquant’anni (Peter Essick)
Un enorme iceberg si sta sciogliendo vicino alle Isole Svalbard, in Norvegia (Cotton Coulson/Keenpress)
L’escavatore più grande del mondo, il Bagger 288, usato per estrarre carbone dalla miniera a cielo aperto di Tagebau Hambach, in Germania (Achim Blum)
Parte della foresta Amazzonica in Brasile, bruciata (Daniel Beltra)
Veduta di Città del Messico, 20 milioni di abitanti (Pablo Lopez Luz)
Una discarica ad Accra, nel Ghana. I rifiuti elettronici prodotti dai Paesi sviluppati finiscono spesso nei Paesi del Terzo Mondo (Peter Essick)
Una valle totalmente ricoperta da serre, ad Almería, in Spagna (Yann Arthus Bertrand).
Stiamo distruggendo la Terra, il pianeta che ci ospita dall’inizio dei secoli, l’unico sul quale l’uomo possa vivere. Vogliamo davvero continuare così?