Grande successo per la manifestazione #SvegliatItalia: in migliaia sono le persone scese in piazza in 98 città italiane. L’evento, lanciato dalle associazioni Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit, punta ancora una volta a “sensibilizzare l’opinione pubblica e a far capire al governo che le unioni civili non possono più essere ritardate“, giocando d’anticipo rispetto al Family Day, in calendario per il 30 gennaio.
Dopo le parole di sostegno di Papa Francesco, la presentazione di una miriade di emendamenti al ddl Cirinnà e del malcontento suscitato dalla scritta ‘Family Day’ comparsa sul Pirellone di Milano, si fa sempre più sentire la voce di chi esige dal governo che si vada avanti.
La Cirinnà, dal canto suo, cerca di sdrammatizzare la polemica tornando sulle parole di Bergoglio: “Il Pontefice va ascoltato e non commentato – dice – lui fa il suo mestiere, il Parlamento anche. Non è tempo di guerre tra cattolici e laici, c’è la maggioranza per approvare la legge“.
A Milano la manifestazione SvegliatItalia, gestita dal Coordinamento Arcobaleno, è partita da Piazza della Scala: più di mille persone si sono date appuntamento davanti a Palazzo Marino per un flashmob canoro, intonando il loro Inno alla gioia. Tra queste, anche il Sindaco Giuliano Pisapia, che non ha esitato ad attaccare il governatore Maroni su Twitter, a seguito della decisione di illuminare il Pirellone con la scritta ‘Family Day’: “Il Paese – ha scritto il sindaco di Milano – non è con chi accende le luci per spegnere i diritti“.
Ma il gesto della Regione Lombardia non ha trovato il consenso di molti, che sui social network hanno espresso dissenso e indignazione: “Il mondo intero ci riderà dietro“, ha scritto qualcuno, altri invece si sono scattati un bacio proprio davanti alla controversa scritta del Pirellone. Ancora, si legge: “Mentre il mondo intero celebra i diritti lgbt, i diritti umani. In Lombardia Pirellone illuminato per il Family Day” e “Ridatemi indietro la mia parte di tasse usata per illuminare a tinte omofobe il #Pirellone.“. Ma la risposta più significativa è stata probabilmente quella lanciata da Napoli, che ha vestito la sua Piazza del Plebiscito dei colori dell’arcobaleno, quelli che oggi – ma anche domani – dovrebbero tingere tutte le città italiane.