I golosi 2.0 pare proprio che abbiano trovato il loro paradiso in terra, sì, ma in rete, sui social, insomma. Esistono delle app create solo ed esclusivamente per postare le foto del cibo, di quei piatti belli da vedere e buoni, buonissimi da mangiare.
Le fashion blogger non sono le uniche a collezionare migliaia di “mi piace”, no. Le food blogger, anche loro, catturano l’attenzione di milioni di persone in tutto il mondo: postano ricette, condividono piatti, danno consigli. Dopo le celebrità, è il cibo ad essere il più fotografato sui social, il più presente sulle riviste, il più ricercato su Google.
L’hashtag foodporn è, con ogni probabilità, uno dei più usati sul social di condivisione di foto per eccellenza: Instagram. Quando dalle cucine degli chef stellati e non ci arrivano piatti che sì, assomigliano più o meno ad opere d’arte, scatta la foto in modalità automatica. E subito dopo la foto, scatta la condivisione, perché vogliamo ricordarci di quel piatto anche fra tre mesi, anche fra un anno. E perché vogliamo far vedere che sì, a volte, l’arte si può anche mangiare. Per cui sì, i “food lovers” su Instagram hanno trovato il loro piccolo angolo di paradiso.
E se i golosi crescono a vista d’occhio cresce anche la loro voglia di innovazione, di cambiamento, di piatti bellissimi un po’ stravolti. Dopo il Foodporn e le opere d’arte commestibili, le tendenze parlano chiaro: è il “bowlfood” a far impazzire. Sì, è giusto, è solo cibo in una ciotola, con più di tremila hashtag da ogni angolo del Pianeta. Ingredienti genuini, messi in una ciotola senza alcun ordine, che stanno conquistando però migliaia di apprezzamenti in tutto il mondo della cucina. Non ci sono regole da seguire, se non di posizionare la ciotola sulle vostre gambe o su un tavolo, mangiare con una mano e con l’altra scattare foto. Perché sì, mangiare in una ciotola davanti la televisione o davanti ad un libro è una combinazione perfetta sotto ogni punto di vista.
Elly Curshen è la proprietaria del Pear Cafè a Bristol ed è una che il bowlfood l’ha reso non solo famoso ma anche bello e buono. Ogni suo scatto su Instagram sembra farti venire fame. “È la mia cena e cucino ciò che voglio”. Per la Curshen non si sbaglia a mischiare i cibi più disparati, lontani migliaia di chilometri. L’unica cosa che è importante è esaltare il gusto.
Il bowlfood ha una caratteristica: è tutto cibo sano. Tra verdura colorata, spezie profumate e prodotti freschi, non c’è davvero nulla che possa farci male.
Anna Jones, autrice di “A Modern way to cook” e di “A modern way to eat”, è la regina della brigata che ha fatto conoscere la fama internazionale al cibo in ciotola. La Jones racconta di essere da sempre un’amante del cibo in ciotola, ancora prima di sapere che sarebbe diventata una tendenza. Il bowlfood piace e interessa a tutti perché gli ingredienti sono semplici da ottenere e da mettere insieme. Quegli stessi ingredienti che, messi in un piatto, risulterebbero assolutamente disomogenei.
Se appartenete alla categoria dei golosi al tempo dei social, il cibo in ciotola è l’ultima istruzione da seguire.