Abbiamo sempre considerato le bambole della nostra infanzia, specialmente le Barbie, come rappresentazioni della bellezza femminile. Fin da bambine ci siamo abituate a considerare la perfezione, anche fisica, come unico modello a cui aspirare. Ma la realtà non sempre è così, e se una volta raggiunta l’età della ragione comprendiamo che le donne possono essere belle ed esprimere la loro femminilità anche con tante e diverse imperfezioni, per i bambini affetti dalle più diverse malattie non è facile comprendere le loro diversità. E i giocattoli, in questo, hanno il loro ruolo.
Ecco perché dopo una campagna virale su Facebook, #ToyLikeMe, sono nate le prime bambole con disabilità. La campagna era stata promossa in Gran Bretagna dai genitori di bambini con diverse disabilità, proprio per sensibilizzare la società e le case produttrici di giochi sull’argomento. Ed in pochi giorni ha raggiunto un pubblico di 50.000 persone tanto che un produttore di giocattoli britannico, Makies, ha subito raccolto l’invito realizzando una nuova linea di bambole con disabilità. Le bambole saranno progettate su misura delle piccole proprietarie e stampate in 3D. La società prevede anche la possibilità di riprodurre le caratteristiche della faccia del bambino proprio per rendere le bambole il più simili possibili a loro.
Oltre alla prima serie di bambole con disabilità in cui erano previste bambole con stampelle, ma anche voglie facciali o cicatrici, la Makies ha annunciato che produrrà anche bambole sulla sedia a rotelle. Le Makie Dolls costeranno 69 sterline in Gran Bretagna. Speriamo che l’esempio della Makies venga presto seguito da altre case produttrici di giocattoli e che i bambini con disabilità possano sentirsi a loro agio durante il gioco.