Tre minuti con il fiato sospeso.
Tre minuti con il cuore in gola, leggendo la storia raccontata da un giovane ragazzo. Non sappiamo ancora il suo nome e possiamo presumere che la sua nazionalità sia palestinese. Poco importa però, perché protagoniste in questo caso sono solo le sue parole, i suoi pensieri, che non appartengono solo a lui. Le parole che scorrono lentamente davanti ai nostri occhi sono di tutti. Sono nostre, che a kilometri di distanza guardiamo impotenti le vicende di una guerra inutile. Ma soprattutto, queste parole appartengono alle vittime di un conflitto, che lui stesso definisce con un’unica parola, genocidio.
Siamo in Palestina, si parla di guerra ma in realtà è un genocidio. Un vero massacro. Controllano i media, i giornali, qualsiasi canale di informazione è controllato, per nascondere questo massacro. BASTA. Usiamo i social come canale di informazione. Insieme siamo più forti. Tutti abbiamo il diritto di vivere. Aiutateci. Aiutateli.
Le frasi scorrono su fogli di carta, lui tace, ma il suo sguardo parla. Il messaggio che traspare è uno di solidarietà e di forza. Un invito a usare i social network in maniera consapevole, per aiutare le vittime di un vero e proprio massacro. Più di 700 morti. Donne, uomini, ma soprattutto bambini. Vittime innocenti di un conflitto inutile.
Questo è il video che sta commuovendo il web.