Violenza a Trecastagni: non lasciamo sola Serafina, la dottoressa aggredita durante il turno alla guardia medica.
Sola, con dispositivi fallaci, arriva un paziente. Lei apre, lo aiuta ma lui la aggredisce e la violenta.
Stavo guardando Non è l’Arena, domenica su La7, e Giletti inizia a raccontare questa storia atroce, rivelando dei dettagli ancora più terribili.
Violenza a Trecastagni: Serafina Strano abbandonata dall’ordine dei medici
Dunque Giletti intervista la dottoressa che ha la forza di raccontare a tutti la terribile vicenda ma che ha anche il coraggio di volersi rimettere in gioco.
Non in guardia medica, mi pare ovvio, e invece viene dichiara inabile al lavoro e l’ordine dei medici non si costituisce parte civile, non la sostiene abbandonandola a se stessa.
Non è forse anche questa una violenza?
Violenza a Trecastagni: Alfio Cardillo è stato condannato
E’ stato arrestato e condannato Alfio Cardillo a otto anni di carcere per aver aggredito sessualmente la dottoressa.
Ma è anche stato condannato duramente l’atteggiamento dell’Ordine dei medici catanese per la mancata costituzione di parte civile dell’ente all’interno del procedimento penale contro Cardillo.
La dottoressa ha così commentato: “Trovo scandaloso che nonostante la mia segnalazione, l’Ordine dei medici di Catania non sia stato al mio fianco, ignorando il mio caso. E’ l’ennesima dimostrazione che il sistema è malato”.
Ed ha ragione. Ma Buscema, il presidente dell’Ordine catanese, ha dichiarato di esser sempre stato vicino alla dottoressa Strano ed inoltre ha replicato “Ho rifiutato di prendere parte ad altri avvenimenti, proprio per evitare che si pensasse che io o i miei colleghi volessimo sfruttare questa tragedia per farci pubblicità”.
Questa non è assolutamente una scusante. Inoltre la dottoressa vuole lavorare ed è stata dichiarata inabile al lavoro. E nessuno ha mosso un dito.
Violenza a Trecastagni: l’innesco di una grossa polemica
C’è da dire però che questi fatti non sono eventi rari che accadono solo in Sicilia ma accadono anche in Sardegna ed in altri luoghi.
Perchè le guardie mediche vengono lasciate da sole, devono presidiare luoghi sperduti, muoversi durante la notte, senza protezioni se non aggeggi del tutto inutili che possono facilmente essere distrutti isolando definitivamente la vittima.
Vorrei far presente che a Selargius, provincia di Cagliari, circa 30.000 abitanti, la guardia medica che si trova nel centro cittadino ha un vigilantes a disposizione, armato che accoglie i pazienti.
A maggior ragione forse si dovrebbero attivare misure del genere in paesini sperduti?
Non lasciamo da sola la dottoressa Serafina nella sua lotta e non lasciamo da soli i medici che soli e senza difese lo sono per davvero.
La questione non finisce qui.