La paura di subire una violenza sessuale è un pensiero con cui ogni donna convive, nella routine della vita, in moltissimi momenti; succede, ad esempio, quando si trova da sola in stazione, quando cammina di notte per strada o quando parcheggia in un luogo isolato.
Anche se, per fortuna, episodi di violenza non sono diffusi da noi come in altri paesi, la paura di subire uno stupro segue il nostro cammino come un’ombra. E non ci lascia nemmeno per un minuto.
Taylor Yocom è una studentessa di fotografia dell’Università dell’Iowa e, attraverso un progetto chiamato Guarded, ha realizzato una serie di scatti in cui vengono ritratte delle donne che stringono tra le mani oggetti come un mazzo di chiavi, un fischietto o uno spray al peperoncino.
Queste persone, tutte sue colleghe, mostrano all’obiettivo questi particolari oggetti, da utilizzare come ipotetiche armi per proteggersi da eventuali violenze sessuali.
L’ispirazione per questo progetto nasce da un confronto con le sue amiche rispetto a quali fossero gli oggetti che ognuna di esse portava nella borsetta, per difendersi quando tornavano a casa da sole la sera tardi.
“Voglio che la gente veda nelle statistiche sulle violenze sessuali il danno provocato al singolo individuo, e non solo una semplice serie di dati“.
Questi particolari utensili rappresentano la quotidianità di ogni donna moderna che si trova a doversi preparare psicologicamente a proteggere se stesse in caso di attacco.
Il messaggio evocato è molto sottile, e auspica un cambiamento culturale della società in merito alla sempre più diffusa violenza sulle donne.