Durante l’ultima edizione del Festival CVTà Street Fest tenutosi nel caratteristico borgo di Civitacampomarano erano presenti artisti di fama internazionale come Biancoshock, il quale ha realizzato Web 0.0, un progetto di attivismo urbano in cui le funzioni di internet e di app del web vengono contestualizzate nella vita reale di tutti i giorni.
Civitacampomarano si trova in provincia di Campobasso esso conta poco più di 400 anime di cui prevalentemente anziani. In questo paesino ricco di tradizioni popolari internet è un mondo parzialmente sconosciuto: i telefoni hanno difficoltà a prendere la rete e la connessione dati. Una parte del paese è disabitata e molte case sono sfortunatamente crollate e da questo spunto è nato WEB 0.0, una serie di opere che mischiano tradizioni e tecnologia.
Il progetto ha l’obiettivo di dimostrare come tutte le funzioni virtuali che permettono l’interazione tra utenti e siti web come google, facebook, youtube ecc., non sono poi così necessarie per vivere bene in quanto esistevano già nella vita reale ovvero prima che internet si inserisse nella nostra quotidianità.
Per cui nelle strade di Civitacampomarano troviamo una la cabina telefonica che simboleggia la app WhatsApp, oggi mezzo principale della comunicazione tra le persone, la bacheca del comune diventa la bacheca di Facebook, la panchina dove ci si siede a scambiare due chiacchiere veloci rappresenta Twitter e la casella delle lettere è giustamente la casella di posta elettronica di Gmail.
Ecco le foto del progetto:
Il progetto di Biancoshock ha messo a nudo come la tecnologia ha invaso tutti gli aspetti della nostra vita sottraendoci abitudini e modificando le relazioni con il prossimo. In passato, quando la giornata aveva ritmi diversi tutto ciò era inimmaginabile. La bravura di Biancoshock è stata nel fondere in modo sinergico gli aspetti attivi e passivi di questo cambiamento, guardando la città di Civitacampomarano non più in modo passivo bensì attivo.