Il Barbiecore ha dominato la scena pop e fashion dal 2022 in poi, esplodendo con l’uscita del film Barbie di Greta Gerwig. Colori shocking, rosa ovunque, glamour anni ’80, silhouette iper-femminili e accessori appariscenti hanno definito questa estetica nostalgica e allo stesso tempo ironica, in un mix tra emancipazione e ostentazione giocosa del femminile.
Ma come tutti i trend pop ad altissima esposizione, anche il Barbiecore ha avuto il suo picco e ora inizia a esaurirsi. A segnare la fine non è solo la saturazione estetica (troppe capsule rosa, troppi outfit Instagram identici), ma anche un cambio di direzione culturale: se Barbie era il simbolo di un femminismo glitterato e mainstream, oggi si avanza verso un’immaginazione più cozy, micro e relazionale.
L’ascesa delle Polly Vibes: micro-mondi e tenerezza plastificata
Il nuovo trend emergente si potrebbe chiamare Polly Vibes, ispirato alle storiche Polly Pocket degli anni ’90. Meno glamour, più intimo. Meno “show yourself”, più “create your safe world”.
Caratteristiche delle Polly Vibes:
- Estetica giocattolo in miniatura: Pastelli opachi, colori zuccherosi ma non accecanti (lavanda, menta, baby blue, burro). Atmosfere da casa delle bambole, dettagli minuscoli, texture soffici.
- Dimensione intima e portatile: Mentre Barbie rappresentava l’ideale pubblico e iconico, Polly è il mondo tascabile e personale. La narrazione passa da empowerment visivo a cura del proprio spazio interiore.
- Moda e accessori: Ritornano i cardigan baby-style, le micro-borse, le collanine con charms, il trucco soft-glow. È il regno del quiet cute e del micro-lifestyle, un’estetica tra l’infantile e il mindful.
- Design e home decor: Casette in miniatura, scaffali con oggetti kawaii, cancelleria pastello, organizzazione minimal ma coccolosa. Gli interni si fanno morbidi, accoglienti, un po’ rétro.
Da macro a microtrend: perché il pop si sta “rimpicciolendo”
Il passaggio da Barbie a Polly rispecchia una più ampia tendenza socioculturale:
- Stanchezza dal sovraccarico visivo e performativo: Dopo anni di iper-esposizione e “grandi femminismi” da palcoscenico, c’è voglia di rifugiarsi in micro-narrazioni, in emozioni più autentiche e in estetiche che non urlano.
- Ritorno alla cura e alla ritualità: In un mondo precario, le Polly Vibes incarnano il bisogno di sicurezza, routine e piccoli piaceri. È l’era del comfort aesthetic e del lifestyle da nido.
- Ciclo nostalgia anni ‘90: Dopo gli anni ’80 (di cui Barbie era regina), ora la cultura riscopre il decennio successivo. E Polly Pocket, con la sua dimensione portatile e tenera, è un perfetto contenitore di sogni miniaturizzati.
Le Polly Vibes stanno ispirando nuove capsule collection e linee beauty che puntano su:
- Layering soft e colori zuccherini
- Make-up lattiginoso o effetto lucido ‘plastic doll’
- Gioielli in resina, charms, perle a cuore
- Accessori piccolissimi o smontabili come giocattoli
- Tessuti soffici: ciniglia, spugna, velluto baby
Marchi indipendenti e brand del fast fashion stanno già intercettando il trend, mentre su TikTok nascono tutorial su come “ricreare la tua camera Polly Pocket nella realtà”.
Lifestyle: cozy reality e auto-narrazione creativa
- Miniature therapy: Artigianato in miniatura e “dollhouse lifestyle” stanno prendendo piede come hobby creativi e rilassanti.
- Polly journaling: Agende personalizzate, bullet journal illustrati, scrittura creativa nello stile diari anni ’90.
- Estetica dello spazio sicuro: Ogni oggetto deve raccontare una micro-storia. Non si tratta solo di cosa possiedi, ma del mondo che puoi evocare con piccoli dettagli.
Il passaggio da Barbiecore a Polly Vibes è emblematico: ci dice che lo zeitgeist sta cambiando. Meno bisogno di apparire, più desiderio di sentirsi protetti. Dal glamour pubblico si passa al microcosmo personale, dove la moda non serve a esibire potere, ma a evocare rifugio, gioco e cura. Un ritorno alla bambina interiore, non più per farsi vedere, ma per ricreare un mondo che ci somiglia davvero.



