L’amore dell’attesa, quello in cui non ci si staccava dal telefono di casa fino a quando non si sentiva la voce dell’innamorato. La cornetta del telefono, nostra amica e confidente, compagna di gioie e dolori telefonici, quella di cui conoscevamo ogni piccola caratteristica, visto che ci passavamo ore accanto, aspettando la fatidica telefonata del fidanzato.
L’appuntamento telefonico
Quando ci si sentiva con il proprio fidanzato sul telefono di casa c’erano i fatidici appuntamenti telefonici, “ci sentiamo alle 21”, per evitare che i genitori potessero rispondere e fiondarsi così sul telefono fingendo fosse solo un’amica. Quell’appuntamento, che se mancato, cominciavano i drammi interiori: “Chissà cosa sarà successo”, “Se ne sarà dimenticato”, “Magari è con un’altra”. Ed ecco che la nostra mente diventava un vivaio di idee, da fare invidia al miglior sceneggiatore di Hollywood, invece lui era a fare la partita di calcetto con gli amici o immerso in una finale a PES.
Non c’era modo di rintracciarli o scrivergli su whats app. Si poteva solo fare una piazzata sotto casa o chiamare Chi l’ha visto. Quando ci si sentiva o si ci rivedeva, inizialmente c’era tutta la ramanzina, perché si sa, noi donne siamo chiacchierone, ma agli uomini, certe volte, bisogna estorcergli anche i monosillabi. Questo è l’eterno scontro maschile-femminile. Le donne parlano, parlano, ma non a vanvera: si aprono, rivelano i loro sentimenti, e loro invece niente, stanno in silenzio, o al massimo annuiscono e nemmeno comunicano in altro modo.
La dolce attesa della telefonata
Quell’attesa rendeva ancora più dolce quel momento, soprattutto se la relazione era a distanza. Attimi che rendevano felici le coppie, perchè non esisteva tutto questo eccesso “telefonico” di oggi. Anche se si ci chiama ogni mezz’ora, questo non fa altro che evidenziare una sostanziale incomunicabilità tra uomini e donne, accentuata e anche causata dai nuovi mezzi di comunicazione, smartphone&co, e dall’eccesso di utilizzo che ne facciamo. Insomma, la mania dei connect people è la vera tomba dell’amore di oggi, perché bastavano anche 10 minuti o un’ora al telefono con il fidanzato per andare a letto felici, sognando l’amore eterno.
La bolletta salata
Chi non ha mai fatto recapitare a casa una bolletta del telefono salatissima, in nome dell’amore? Ecco, la bolletta del telefono era un problema, soprattutto per i genitori, alle prese con i figli innamorati, pronti a prosciugare il patrimonio familiare per le tenere chiacchere tra innamorati. Non esistevano tariffe all inclusive, minuti infiniti e altri stratagemmi per la telefonia. A questo problema, si aggiungeva quello dell mille spiegazioni: “chi chiami?” “quanto tempo stai?” e il famoso slogan di una nota pubblicità “mi costi, ma quanto mi costi?”, che effettivamente non aveva tutti i torti.
Il telefono a gettoni della cabina telefonica
Menzione d’onore per il telefono a gettoni, con le cabine telefoniche in giro per la città. Come dimenticare le schede, quelle da 2000 lire o da 10000 lire, che erano il top d’estate per sentirsi con il fidanzato durante le vacanze e soprattutto, quelle file chilometriche alla cabina in attesa di quei pochi minuti con l’amato. Si consumavano talmente tante schede, che ci fu il boom della collezione delle schede, alcune davvero introvabili.
Conclusioni
Quanto l’evoluzione del telefono ha cambiato i nostri costumi e le nostre abitudini, anche in amore, è sotto gli occhi di tutti. Ripensiamo con nostalgia ai nostri primi amori e a come le loro voci al telefono ci hanno fatto battere il cuore.
Alla prossima puntata di “L’amore ai tempi del…“.