Pistoia, comune italiano della Toscana con 90.462 abitanti, si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2017. Questa della capitale è una novità introdotta con il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83, con nuove misure per la tutela del patrimonio culturale, per lo sviluppo della cultura e per il rilancio del settore turistico.
Pistoia, ad oggi, è la seconda città ad avere questo importante ruolo da sola per un anno intero, dopo Mantova che è stata scelta per l’anno corrente. Nel 2015, invece, il titolo è andato a ben cinque città: Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena. Queste sono state elette in quanto perdenti al ballottaggio per la Capitale europea della cultura 2019, nel quale è stata premiata un’altra nostra città, Matera.
Per la sua candidatura, Pistoia si è focalizzata su aspetti differenti: riqualificazione urbana dei 176 mila metri quadrati dell’Ospedale del Ceppo, delle Mura e dei percorsi pedonali presenti nel centro storico e sviluppo di Palazzo Fabroni, museo di arte moderna e contemporanea, che ha già in programma per quest’anno una mostra su Marino Marini -artista pistoiese- e la continuazione dei festival in città. La realizzazione di tutto ciò è costata un milione di euro al Ministero dei Beni Culturali, al quale la città ha chiesto questa grande cifra per riuscire a fare il lavoro al meglio.
A (con)vincere è stato il tema con cui Pistoia ha partecipato alla competizione insieme a Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa, Spoleto, Taranto e Terni: “La navigazione tra tradizione e innovazione“. L’azione del navigare, qui, è vista come un viaggio virtuale nel tempo, tra epoche diverse, ma anche nello spazio, fra arte, cultura e scienze, da sempre all’insegna della sperimentazione.
In particolare, i tre criteri guida del lavoro che hanno portato a scegliere lei tra le altre sono stati qualità di presentazione, contenuti -con un dossier significativo- e sostenibilità del progetto. Tutti elementi chiave per una città degna di tale titolo.