Sono anni che ci interroghiamo sulla sincerità del rapporto d’amicizia tra uomo e donna, spesso terreno di facili fraintendimenti e delusioni molto amare.
Ma sono onesta nel dire che i risultati delle ultime ricerche scientifiche non sono per me una grossa sorpresa: ciò che è stato stabilito dagli studiosi è, per molte persone, una realtà già abbondantemente superata. Come superata è anche la causa indicata da questi ultimi: uomo e donna non possono essere amici e, udite udite, il motivo sarebbe il fatto che l’uomo ha in testa solo il sesso.
Sai che novità, molti penseranno, non ci voleva certo uno scienziato per rivelare che il maschio pensa ai 90 gradi nel 90% del suo tempo.
Eppure pare che non tutti fossero a conoscenza di questa grande, immensa, immutabile verità: l’uomo sta al sesso come Mastrota alle pentole.
Anche il grande Lucio Battisti si disperava per avere scelto ‘una donna per amico‘, una ‘debole compagna‘ che lo induceva a maledire se stesso, e probabilmente, anche i propri testicoli.
Ma si sa, da sempre Venere e Marte non sono sulla stessa lunghezza d’onda e la possibilità di interpretare male i segnali dell’altro sesso è altissima, specie nella fascia d’età compresa tra i 18 e 30 anni, nella quale gli ormoni sono più esplosivi dei bengala di Capodanno e in cui gli uomini scambiano per una tetta anche il mouse del pc.
Mons Bendixen, capo della ricerca, ha dichiarato:
‘Una donna che ride alle tue battute, ti sta vicina o tocca il tuo braccio a una festa non è necessariamente sessualmente interessata, anche se pensi sia così.’
Lo studio è stato condotto in Normandia dalla Norwegian University of Science and Technology attraverso una intervista a 308 laureandi su amicizia, amore ed attrazione sessuale.
È emerso che gli uomini spesso sopravvalutano l’interesse proveniente dalle donne: le intervistate sono state di frequente fraintese dagli amici maschi mentre questi ultimi ingigantiscono le attenzioni amichevoli delle femmine.
Dunque ci sarebbe alla base un grosso problema di comunicazione e una palese difficoltà nel decifrare i messaggi promananti dall’altro sesso.
Dietro la tendenza maschile a deformare i segnali sessuali potrebbe, secondo gli scienziati, esserci l’evoluzione.
Insomma non è colpa degli uomini se sono dei maiali, ma della natura che li ha creati così, per copulare e grugnire all’infinito.
L’evoluzione sarebbe pertanto più forte del libero arbitrio del maschio perché lo indurrebbe a volersi accoppiare di continuo a causa di un istinto ancestrale di riproduzione.
Per la scienza, dunque, il maschio non perdebbe nessuna occasione utile per consentire la prosecuzione della specie.
Il suo non sarebbe altro che un nobile compito per la salvezza della specie umana, una sorta di missione alla Tom Cruise per salvare la propria razza dalla fine del mondo.
Secondo gli studiosi dovremmo quindi cominciare a trattare i nostri compagni fedifraghi alla stregua di Noè, e a non disperaci se ne abbiamo di più grosse di Bambi: le nostre corna sono la nostra assicurazione sulla vita, il fiero simbolo dell’immortalità umana, e ci impediranno di finire come un Brontosauro.