Possedere una borsa firmata dalle più grandi case di moda è un sogno comune a tutte le donne. Un investimento da una sola volta nella vita, a costo di risparmiare con fatica per mesi per vederla lì, appesa nell’armadio. Una classica Chanel custodita gelosamente tra abiti di Zara, una Hermés che emerge riflettendo di luce propria tra pantaloni e top di H&M.
Ma se fino a poco tempo fa possedere una borsa griffata sembrava un sogno realizzabile, ora sembra che i designer facciano di tutto per impedirlo. Scivolano dalla nostra portata, proprio come i prezzi. Vertiginosamente. Il prezzo di una borsa Chanel classica, facilmente riconoscibile per la forma rettangolare e il marchio dalla doppia C è aumentato del 70 percento in soli cinque anni. Così come la celebre clutch di Alexander McQueen che nel 2012 costava 800 euro, mentre ora il prezzo è salito a circa 900 euro.
Mentre i grandi brand si difendono sostendendo che l’aumento dei prezzi è una conseuguenza dell’aumento del costo del cuoio e dei tessuti impiegati nella realizzazione dei loro prodotti, il rapido aumento dei prezzi può essere giustificato, secondo il Daily Mail UK, in un unico modo. Ciò che è accessibile per il cliente medio, diventa meno attraente per quello ricco, che è sempre alla ricerca di qualcosa di esclusivo.
E le case di moda, come è facile immaginare, cercano di attirare maggiormente l’attenzione dei clienti molto ricchi, in particolare dei miliardari russi e dei super consumatori cinesi. Non solo. Le boutiques aperte in strade prestigiose, l’utilizzo di materiali pregiati e le collaborazioni con le celebrità si aggiungono ai costi. La ricerca dell’esclusività (soprattutto in fatto di clienti) diventa una priorità.