sabato, 27 Luglio 2024

Bon ton 3.0

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Bon ton 3.0, come comportarsi a cena con lui

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Essere invitate per un primo appuntamento da una persona che ci piace è un’emozione indescrivibile. Certo, ci avrebbe fatto sentire meglio sapere di dovere andare al cinema o a bere qualcosa, ma, ahimè, la proposta è stata molto chiara e riguardava una cena al ristorante. Difficile sapere come comportarsi in un’occasione apparentemente così normale ma altrettanto piena di insidie; l’importante sarebbe arrivarci sane e salve senza perdersi nel vortice dei ‘cosa mi metto’, ‘di cosa parlerò’, ‘speriamo non si mangino crostacei o cose strane’. Perché, in effetti, il rischio di finire come Julia Roberts in Pretty Woman alle prese con le ‘stronze lumachine’ è decisamente alto. Specialmente se siamo emozionate.
Io, per esempio, ho due problemi difficili da mascherare: quando mi piace qualcuno divento balbuziente e mi si chiude a intermittenza l’occhio sinistro. Proprio come se fosse un tic. Per cui, se non vi capita di dire ‘vi, vi, vino’ siete già avvantaggiate rispetto a me.

Regola numero uno del bon ton: non vestitevi come le Veline di Striscia, perché ci sono tempi e luoghi molto più consoni di un ristorante in cui poter mostrare la mercanzia che ci ha regalato mamma. Quindi optare per un abbigliamento sobrio e di classe, che comprenda naturalmente degli accessori d’effetto. Io ho una regola: scoprire le gambe o il seno, mai entrambe le cose. Di solito preferirei evitare di scoprire le gambe, a meno che non si tratti di una gonna abbastanza lunga da evitargli pensieri strani quando saliamo in macchina.
Nel caso sceglieste la scollatura ricordate che non siete nella pubblicità di Intimissimi e che, almeno al primo appuntamento, del seno va scoperto solo l’incavo. Siate intriganti ma senza esagerare. Un altro dilemma che mi attanaglia spesso è: tacchi o non tacchi? Io detesto le scarpe alte, anche se trovo che mi migliorino di parecchio, ma non le porto quasi mai. Non avevo i tacchi al primo appuntamento con il mio ragazzo, ma avrei voluto metterli. Ricordo di averci pensato ma di essermi poi detta che non rispecchiavano la mia personalità.

Le regole della tavola previste dal galateo sono difficili per tutti, ma noi certamente non stiamo flirtando con Harry d’Inghilterra per cui dobbiamo essere rilassate. Prima cosa da ricordare anche se siamo affamate: quando arriva il cestino del pane bisogna staccarne un pezzetto con le dita man mano che si mangia e non addentare la fetta o fare piccoli pezzetti. Se vi porta a mangiare una pizza, almeno durante le prime uscite, mangiatela con forchetta e coltello. Lo so, la pizza si mangia con le mani ma, d’altronde, non sono una recita i nostri primi appuntamenti? Certo che si, perché cerchiamo di mostrarci meglio di come siamo, proprio come in una compravendita. Ricordate di non fare troppa forza con il coltello sul piatto della pizza perché il suono che ne deriva è davvero insopportabile.
Se andate a mangiare in un luogo specializzato in carni non avrete grossi problemi; mentre se andate a mangiare pesce alcuni alimenti potrebbero essere molto insidiosi. Tipo i crostacei e le ostriche. Ma il galateo ci dice che, qualora non fossero preventivamente sgusciati, è consentito utilizzare le dita (chele, coda e corazza).
Ovviamente evitate di succhiare queste parti come fate quando siete a casa (è inutile che storcete il naso tutti mangiano così i crostacei nell’intimità delle proprie mura). Nel caso delle ostriche ricordate che vanno mantenute con una mano e con l’altra va utilizzata la forchetta (meglio se quella adatta).
Il limone, che molti adoperano sul pesce, va strizzato con la mano e con la punta della forchetta.

Se vi trovate dinnanzi a cibi come formaggi o qualsivoglia altro alimento che preveda l’uso del coltello ricordate che mai, e dico mai, va portato quest’ultimo alla bocca. Spesso i piatti contengono guarnizioni come le olive: ricordate che vanno prese con la forchetta e che il nocciolo va deposto sulla stessa e poi sul piatto.
I risotti vanno mangiati assolutamente con la forchetta, e non con il cucchiaio come molti fanno; ricordate di non appiattirne la superficie come fa la nostra nipotina di 3 anni.
Tutti i cibi spalmabili (formaggi in crema, patè e mousse) vanno presi con la punta del coltello e spalmati sul pane. La frutta di solito ci viene presentata già sbucciata, ma nel caso di pere, mele e pesche bisogna dividerle in 4 e poi sbucciarle con le posate.
Tenete a mente di non servirvi con le vostre posate direttamente dal piatto della portata e non dite assolutamente ‘buon appetito’. Non siate chine sul piatto e non parlate con la bocca piena. Ricordate di masticare in maniera decorosa; io, ad esempio, mi tengo ben lontana da chi mangia in maniera rumorosa e, soprattutto, lasciando intravedere l’interno della bocca.

Non bevete troppo vino, la conversazione potrebbe risentirne negativamente e quando avete terminato il pasto non lasciate le posate come fossero i remi di una zattera, ma nella giusta posizione: alle 4:20 con il coltello a destra con la parte tagliente rivolta verso la forchetta.
Durante occasioni di questo genere riponete il cellulare in borsa e non sul tavolo e cercate di non toccarvi i capelli. E antigienico e fastidioso.
Per quanto riguarda la conversazione è bene evitare temi come la politica e qualsiasi altro argomento delicato; questo naturalmente se non volete finire a lanciarvi appresso i coltelli in barba alle regole del bon ton.
Siate gradevoli, parlate della vostra vita, dei vostri hobby, insomma di voi stesse: nonostante la recita di sicuro ci sarà tanto di buono in ognuna di voi.

Bon ton, 5 regole per l’uso del cellulare

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Il telefono cellulare è uno strumento utilissimo ed estremamente comodo che ha rivoluzionato le nostre vite: oltre a permetterci di telefonare da qualunque posto del mondo ci consente di essere perennemente connessi al web. Proprio per questa ragione è divenuto un elemento onnipresente nelle nostre vite al punto da rendere necessarie alcune piccole regole di bon ton per limitarne l’uso scriteriato.

Suoneria al minimo

Sarà che io detesto i suoni in generale ma credo che la suoneria del telefono debba essere impostata al minimo. Io addirittura ho il silenzioso senza vibrazione, ma posso dire di non essere quasi mai reperibile (e nemmeno va bene). Quante volte ci troviamo in luoghi dove il din din del telefono è fuori luogo? Uffici, matrimoni, cene di lavoro, funerali. Davvero non se ne può più. Senza considerare chi imposta le suonerie più sceme della terra, che normalmente prendono a trillare nei momenti più critici. Eppure la soluzione a questi problemi esiste: basta mettere la vibrazione per guadagnare un po’ di salute.

Voce bassa

Bisognerebbe partire dal presupposto che al prossimo non interessano le nostre conversazioni e capire che abbassare il tono di voce è cosa quasi doverosa.
Io mi trovo sempre in treno a dovere discutere con le persone per questa ragione, passando per quella antipatica o addirittura isterica. Ma ne abbiamo le scatole piene di gente che urla in metro, in tram, in spiaggia e in palestra. Non ci interessano i fatti vostri: tacete.

Spegnerlo in alcuni luoghi

Quante volte lo schermo del cinema viene ‘offuscato’ da questi piccoli e odiosi fasci di luce? Ebbene le persone durante la proiezione non sanno resistere: devono controllare le notifiche di Facebook. E che mi dite di chi chatta durante una funzione religiosa? Oppure durante una conferenza di lavoro? O ancora durante una visita in ospedale? In certe situazioni anche con la suoneria abbassata può risultare una mancanza di rispetto essere chini sullo smartphone: non potete rimandare?

Riporlo dove deve stare

Le regole del bon ton vogliono che le donne lo custodiscano in borsetta e gli uomini nella tasca dei pantaloni. Basta con quelli che lo portano legato alla cintura come se fosse una pistola, è quasi ridicolo. E basta con i cellulare poggiati sulla tavola: durante la cena non bisogna farsi disturbare e disturbare il prossimo.

Rispondere solo se è urgente

Ci sono persone che utilizzano il cellulare per questioni di lavoro; un medico, ad esempio, tende a ricevere molte più telefonate di qualunque altra persona. In quel caso, ovemai veniste cercati in orari e luoghi poco consoni, bisogna chiedere scusa ed assentarsi dal luogo (tavola, funzione religiosa, conferenza ecc.) per rispondere alla chiamata, naturalmente se è urgente. Anche in questo caso ci vuole misura per non trasformarsi in un personaggio di Carlo Verdone: quanto era odioso quel ‘non mi disturba affatto‘ pronunciato persino sull’altare?