martedì, 16 Aprile 2024

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Preen.me, il make-up a portata di un click

Condivisione: questa è la parola d’ordine da quando i social sono diventati il nostro alter ego. Creare veri e propri business, impostandoli su questo nuovo e indispensabile comandamento, è un espediente sagace e attuale. Così come sagace e attuale è quello che ha fatto Tamar Yaniv Klorman, giovane mamma israeliana, fondatrice, con il marito Haggai, di una delle piattaforme beauty global più popolari: Preen.me.

Preen.me, il make-up a portata di un click

Make-up, segreti di bellezza, foto, consigli e tutorial, generati direttamente dagli utenti, sono gli ingredienti principali di questa giovane idea, in grado di mettere a confronto l’arte, le conoscenze e le tecniche di make-up, provenienti da tutto il mondo.

Quello che si vede sul nostro sito è una fortissima comunità Facebook, con oltre 1.8 miliardi di utenti. Vi si può trovare ispirazione, istruzione, commercio. Nel mondo in cui viviamo oggi, i consigli personali sono estremamente importanti. Quello che facciamo è scattare foto ‘selfies’, carichiamo, condividiamo sui social networks, quindi spartiamo con il mondo intero. Se prendiamo il tutto e lo mettiamo nel contesto della bellezza, siamo in grado di connettere i marchi con gli utenti in modo del tutto autentico. Abbiamo accesso a 60 milioni di persone ogni mese. Abbiamo circa 30,000 contenuti”, spiega la fondatrice.

Preen.me, il make-up a portata di un click

Ed è la stessa Tamar che afferma il motivo per cui ha deciso di investire in questo settore. “Ho sempre speso un sacco di soldi nei prodotti cosmetici e sono sempre rimasta alquanto delusa nel non trovare il giusto prodotto. Così a un certo punto ho deciso di fare un po’ di ricerca su internet per capire meglio. Per esempio se sono alla ricerca di una crema per gli occhi, quale prodotto è adatto alla mia età, al clima del paese in cui vivo e al mio tipo di pelle? Ho capito che non esiste alcun strumento in grado di aiutarmi nella scelta. Eppure è un mercato importantissimo: 60 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti. E non esiste alcun leader, né uno strumento adatto”.

Tantissimi i contenuti inviati a Preen.me, selezionati da editori e curatori che decidono cosa evidenziare in home page e cosa menzionare, dando comunque una grande visibilità alle creazioni.

Preen.me, il make-up a portata di un click

Palesate sono già le tendenze in voga per la primavera, con una particolare predilezione per le labbra, come dice la manager. “La tendenza più forte – si sbilancia – sono le labbra mentre le unghie che hanno avuto il loro apice nel corso degli ultimi anni sembrano avere avuto un arresto. Si vedono colori forti per le labbra, soprattutto nel tono dell’arancio e del corallo. Credo che sia una tendenza che sarà più chiara nei prossimi mesi”.

Per il gentil sesso, sempre in cerca di nuovi trend e consigli utili, piattaforme come questa sono quello che il DSM è per gli psichiatri.

Per le dolci voglie notturne arriva il bancomat di cupcake

Dopo Beverly Hills, Atlanta, Chicago e Dallas, la Sprinkles’ Cupcake Bakery sbarca anche a New York: ecco allora, accanto alla pasticceria vera e propria – aperta dalle 9 di mattina alle 9 di sera – un bancomat che dispensa dolci ventiquattr’ore su ventiquattro, il primo Sprinkles’ Cupcake ATM (Automated Tastiness Machine) di Manhattan.

L’allettante distributore rosa shocking può contenere fino a 760 cupcakes, ma ben presto saranno disponibili anche cookie e altre leccornie. Per il momento, ci si dovrà “accontentare” di scegliere tra 7 diverse varietà della specialità della Sprinkles’ al prezzo di 4,25 dollari al pezzo: cioccolato bianco e nero, cocco e cioccolato, caffè cubano, meringa e limone, red velvet, fragola e vaniglia o cioccolato e vaniglia – con la possibilità di saziare anche l’appetito del proprio amico a quattro zampe con due tipi di mini-cupcake senza zucchero pensati appositamente per i cani.

Ma non è tutto: all’inaugurazione, i più fortunati hanno trovato, all’interno del proprio cupcake, un bigliettino dorato che gli ha guadagnato un notevole extra: alcuni golosi hanno, infatti, vinto una card regalo dell’American Express da 500 dollari, altri una card cumulativa da utilizzare in qualsiasi punto vendita della Sprinkles’ e altri ancora la possibilità di accedere a un “cupcake party” privato nella sala feste della pasticceria.

Quando nel 2002 Candace Nelson, titolare dell’azienda, lasciò la Borsa per la pasticceria, non avrebbe mai potuto immaginare un simile successo: soltanto la prima settimana d’apertura furono ben 2.000 i cupcake venduti. Da allora, lei e il marito Charles sono riusciti a dislocare in tutti gli Stati Uniti ben 12 sedi della loro Sprinkles’ Cupcake, e prevedono di aprirne almeno un’altra quindicina all’estero.

Proprio questo successo ha fatto sì che i due intraprendessero strategie innovative come quella dei Cupcake ATM: il lampo di genio si deve proprio a Candace, che, incinta del secondo figlio pensò fosse ridicolo, da proprietaria di una catena di pasticcerie, non poter procurarsi un cupcake appena sfornato all’ora più assurda che desiderava. La Sprinkles’ Cupcake Bakery, così, ha finito col diventare una catena dal valore di circa 9 milioni di dollari: a dimostrazione che le voglie di una donna possono essere davvero interessanti.

Ritratto di una Regina

Mamma, nonna, moglie, ma soprattutto Regina del Regno Unito dal 1952, salita al trono dopo la morte del padre Re Giorgio VI: tutto questo è Elisabetta II. Inoltre la Regina è Capo del Commonwealth, governatore supremo della Chiesa d’Inghilterra, comandante in capo delle forze armate e signore dell’Isola di Man, tutto racchiuso nella nonnina dai mille cappelli.

Elisabetta è nata a Mayfair, a Londra, venne educata a casa con la supervisione di sua madre e della sua governante Marion Crawford, chiamata affettuosamente “Crawfie”. Fu incoronata con una fastosa cerimonia all’abbazia di Westminster il 2 giugno 1953, circa un anno e mezzo dopo la sua ascesa al trono. Dopo l’Incoronazione, lei e Filippo si trasferirono a Buckingham Palace, anche se la Regina, come molti dei suoi predecessori, considerava il Castello di Windsor la sua vera casa. Un’altra residenza molto amata da Elisabetta II è il Castello di Balmoral in Scozia, dove trascorre le sue vacanze con la famiglia.

Sposata con Filippo Mountbatten dal 20 novembre 1947, ebbe quattro figli: Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo. Elisabetta nutre da sempre idee conservatrici per quanto riguarda la religione, la moralità e gli affari di famiglia, tanto che usò la sua autorità per impedire a sua sorella, la Principessa Margaret, di sposare un uomo divorziato. Inoltre, come tutti sappiamo, per anni rifiutò di acconsentire alla relazione del figlio Carlo, principe del Galles con Camilla Shand, duchessa di Cornovaglia.

Eletta da Forbes nel 2012 come la 26ª donna più potente e influente al mondo, Elisabetta rimane una figura su cui si sono abbattute numerose polemiche, rimanendo però sempre amata e rispettata da tutti i suoi sudditi. Pubblicamente, Elisabetta rimane sempre molto formale e il suo rifiuto di mostrare emozioni in pubblico le impedisce il nascere di un sentimento più profondo nei suoi riguardi da parte della gente. Questa freddezza venne fuori nel 1997, quando lei e i membri della famiglia Windsor non furono visti partecipare in pubblico alle dimostrazioni di dolore in occasione della morte della Principessa Diana. Questo porto molte critiche, anche da parte dei tabloid.

Da questo comportamento si pensò che Elisabetta nutrisse avversione nei confronti di Diana e si pensa che il cambiamento della Regina nei confronti di questo accaduto fu influenzato dalla Regina Madre e da Tony Blair, Primo Ministro in quel periodo. Questo avvenimento storico è raccontato nel film The Queen, dove a vestire i panni della Ragina troviamo una magistrale Helen Mirren, premio Oscar proprio per questo ruolo.

Nelle sue relazioni internazionali e con i politici del suo Paese, Elisabetta II si mantiene cordiale cordiali. Nel suo rapporto con Margaret Thatcher si è sempre dimostrata agrodolce, dicendo di “detestarla cordialmente“.

L’immagine pubblica di Elisabetta si è ammorbidita negli ultimi anni, soprattutto dopo la morte della regina Madre. Il 6 febbraio 2012 è stato l’anniversario della sua salita al trono, esattamente 60 anni di regno, festeggiato come l’anno del Giubileo di diamante. Il 27 luglio 2012 la regina ha aperto ufficialmente le Olimpiadi di Londra, diventando una Bond girl, in un eccezionale cameo al fianco di Daniel Craig e dei suoi inseparabili e amatissimi cagnolini di razza Welsh Corgi, che ha stupito il pubblico di tutto il mondo. Il 4 aprile 2013 ha ricevuto un premio onorario BAFTA per il suo patrocinio dell’industria cinematografica ed è stata definita da Sir Kenneth Branagh “la più memorabile Bond girl della storia”.

http://www.youtube.com/watch?v=1AS-dCdYZbo

Le sue passioni: i cappelli e i cappottini multicolor, le corse dei cavalli, la fotografia, i suoi nipoti, William in maniera particolare, e suoi fedelissimi cani. Elegantissima nelle sue mise vivaci e la moda la ricorderà per due motivi: per i suoi inimitabili cappellini e per i colori dei suoi tailleur e dei suoi soprabiti. Curiosi di sbirciare nel suo armadio…magari sistemati in ordine cromatico, quasi come un arcobaleno.

La regina Elisabetta II, con cappotto glicine e cappellino in tinta firmato Stewart Parvin, accompagnata dal consorte Filippo Duca di Edimburgo, è stata a Roma ieri per una visita lampo, la quinta esattamente nel Bel Paese. La sovrana ha pranzato con Napolitano e poi nel pomeriggio ha incontrato Papa Francesco. Immancabile il consueto scambio di doni. Il Pontefice ha regalato un globo in pietra pregiata sormontato da un croce per il principino George. A Elisabetta II, invece, il Papa ha donato un’antica pergamena, risalente al maggio 1679, con un messaggio “Urbi et Orbi” del cardinale Cesare Facchinetti. La regina e il principe hanno portato in dono un grande cesto, in cui c’erano cibi e bevande provenienti da tutte le tenute reali di , miele, uova, pane, succo di mele, sidro, ed anche una bottiglia di whisky scozzese.

Non ci resta che dire: “GOD SAVE THE QUEEN“.

Atene: nasce il primo caffè dove si legge il futuro

Credit Photo: desktopwallpapers.org.ua

Nasce ad Atene il primo caffè dove è possibile affidarsi al sapere divino di chi pratica la tasseografia: l’arte di leggere il futuro attraverso i fondi di caffè, o di tè.

L’idea è stata lanciata da Mairi Kontolouri, una giornalista che ha aperto il caffè “To Flitzani” (in greco “La Tazza”), nel quartiere ateniese di Peristeri.
L’idea di Mairi Kontolouri è una trovata marketing a dir poco geniale, in un momento in cui tutto il mondo, da sei anni a questa parte, sopravvive alla crisi aggrappandosi ad ogni possibile soluzione ai propri problemi, soprattutto di natura finanziaria.

La pausa caffè è quel momento a cui nessuno intende rinunciare, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi. E creare un binomio tra l’aroma più amato al mondo, e la possibilità di scoprire – attraverso quest’ultimo – cosa ci riserva il domani, si è rivelato ad Atene un business fiorente.

La tasseografia, infatti, è una pratica che risale al 16º secolo.
Nota come pratica popolare, questa viene svolta per lo più in casa, affidandosi ad un indovino in grado di decifrare le sagome create dal caffè macinato, o dalle foglie di tè che rimangono sul fondo della tazza.
E le persone che sono disposte a spendere soldi nella speranza che gli venga predetto un futuro migliore sono sempre di più, oggi che la parola futuro desta incertezza e timore.

Rendere legale, quindi, una credenza antica come la tasseografia, significa donare speranza e certezza a tempo stesso: i clienti del To Flitzani potranno conoscere il proprio futuro, affidandosi adesso a veri e propri professionisti. E i loro presagi sembrano essere al quanto soddisfacenti.

“Ritengo di aver ridato vita alla tradizione del vecchio gruppo di amiche che si incontravano per scambiarsi pettegolezzi, ma qui vengono anche molti uomini”, ha dettola giornalista in un’intervista.
“Il locale e le attività culturali che organizziamo sono sempre al completo – ha spiegato – e ci sono anche persone disposte a seguirci per un giorno in una gita in campagna pur di avere la possibilità di conoscere il loro futuro. Ritengo che To Flitzani e la tasseografia siano una sorta di centro benessere dove la gente viene per diventare allegra e scordarsi delle preoccupazioni. E, in più, tutti i nostri clienti sono molto soddisfatti degli indovini e dei loro presagi per il futuro”.

Del resto, se è vero che per una chiacchiera amichevole ci si reca al bar, è altrettanto vero che davanti ad una buona tazza di caffè il sapore del nostro futuro può risultare meno amaro.