Se c’è una battaglia che logora ogni giorno l’essere umano è quella tra cuore e cervello. Sembra una cavolata? Può darsi, ma nella vita di ciascuno è in atto un perpetuo dualismo tra le due parti più importanti del nostro corpo. Quella certamente più razionale e giudiziosa e quella più emotivamente instabile di tutte, guidata solo ed esclusivamente dai sentimenti.
Eppure questa guerra senza tregue governa completamente la nostra vita e guai se venisse a mancare una delle due parti. Senza l’influenza del cuore le nostre azioni si baserebbero solo su questioni di mera utilità; viceversa senza il cervello rischieremmo di andare a sbattere di continuo nelle situazioni della vita a causa di un eccesso di impulsività.
Ma qual è la giusta misura? Nessuno studio è stato capace di ancora di individuarla.
Le situazioni quotidiane vengono governate per fortuna da entrambe le componenti così da non trascinarci verso la distruzione.
Riuscireste a immaginare un rapporto di coppia nel quale lasciare prevalere il cuore? Saremmo capaci di crisi di gelosia incontrollabili, gesti così eclatanti da indurre chi ci è accanto ad allontanarsi da noi.
Immaginate l’uso esclusivo del cuore sul lavoro: quante volte litigheremmo con i colleghi? E quante altre ci verrebbe voglia di mandare a quel paese il nostro capo?
Se invece fosse il cuore a scioperare, riuscireste ad immaginare la vita senza un minimo di emotività? Sempre in movimento verso l’utilità e la rettitudine. Esiste qualcosa di più barboso di una esistenza sempre controllata?