Leone XIV è il primo papa di nazionalità statunitense, nato a Chicago il 14 settembre 1955 e già basterebbe questo a farci storcere il naso, perché nessuno può assicurarci che non ci sia Trump dietro tutto questo.
Ma chi è Robert Francis Prevost? Un uomo di pace? Un missionario? O un altro insabbiatore?
Eh già, perché il suo papato non poteva cominciare peggio: avrebbe aiutato a coprire non un prete pedofilo, ma ben due.
Ecco quali sono i preti pedofili aiutati dal nuovo papa Leone XIV
Per cominciare leggiamo da questo link:
“Altro “illustre”, il card. Robert Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi. Come provinciale degli Agostiniani, «permise a padre James Ray, un sacerdote allora accusato di abusi su minori e il cui ministero era stato limitato dal 1991, di risiedere presso il convento agostiniano di St. John Stone a Chicago nel 2000, nonostante la sua vicinanza a una scuola elementare cattolica. Da vescovo di Chiclayo, tre vittime si sono presentate alle autorità civili nel 2022, dopo che non si era registrato alcun progresso nel loro caso canonico presentato tramite la diocesi. Hanno affermato che Prevost non ha aperto un’indagine, ha inviato informazioni inadeguate a Roma e che la diocesi ha permesso al sacerdote di continuare a celebrare la messa»”.
L’altra situazione riguarda una recente vicenda in Perù, nella diocesi di Chiclayo, in Perù, dove tre donne hanno accusato Prevost di non aver gestito correttamente le loro denunce contro due sacerdoti.
Secondo la diocesi, Prevost avrebbe ascoltato le testimonianze e incoraggiato le donne a rivolgersi alle autorità, ma le vittime sostengono che non sono state mai chiamate a dare la loro versione dei fatti. Inoltre, lamentano l’assenza di supporto psicologico e affermano che la diocesi ha fornito informazioni false riguardo all’archiviazione dell’indagine.
Entrambi i casi riguardano accuse contro sacerdoti pedofili di cui Prevost era responsabile.
La reazione della Chiesa
Leone XIV non ha rilasciato dichiarazioni dettagliate sui casi. La Chiesa, dal canto suo, continua a difendere le scelte di Prevost, sostenendo che non ci siano state irregolarità nella sua condotta.
Nonostante le richieste di indagine da parte di organizzazioni come SNAP (Survivors Network of those Abused by Priests), il Vaticano ha negato ogni responsabilità del nuovo Papa.