L’Italia è tra i maggiori consumatori di carne di cavallo al mondo insieme a Francia e Belgio secondo un’analisi della Coldiretti, sebbene la maggioranza degli italiani (51,9%, contro il 43,9%) sia favorevole ad una recente proposta di legge, che intende equiparare gli equini agli animali da affezione per impedirne la macellazione. Noi consumatori sappiamo, “cosa si nasconde dietro il consumo di carne di cavallo?“.

Gli animali vengono caricati sui mezzi di trasporto, partendo dalla Polonia sino ad arrivare in Puglia, dove la loro breve vita verrà consumata dentro le mura dei mattatoi. L’associazione Essere Animali ci racconta, attraverso le immagini del video, i “viaggi senza ritorno” di questi animali. La maggior parte dei cavalli macellati in Italia vengono importati dalla Francia, dalla Spagna e dalla Polonia.

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Proprio in Polonia, si è svolta una parte dell’investigazione, dove i volontari hanno documentato cavalli feriti agli occhi e alle zampe, legati per diverse ore in ambienti confusionari, fonti di forte stress e paura per gli animali. Per farli salire sui mezzi di trasporto, spesso non idonei al trasporto di animali, i cavalli vengono scaraventati con forza sui camion, picchiati con bastoni e alla fine trasportati senza tener conto delle condizioni atmosferiche e delle esigenze di questi animali. Le alte temperature e il trasporto li priva di ogni forza e nel cercare di stare in equilibrio sul mezzo, sprecano tutta l’energia fino a arrivare stremati a destinazione.

Oltre al viaggio di fortuna che devono affrontare i poveri animali, c’è poi il momento della macellazione, invisibile agli occhi dei consumatori, ma visibile ai cavalli, costretti, in preda al terrore, ad assistere all’uccisione dei propri simili. Consapevoli di quanto sta per accadergli, scalciano e indietreggiando ad ogni minimo rumore, che precede ogni abbattimento.

Da non sottovalutare è anche la modalità di uccisione dell’animale. Agnese Santi, veterinario libero professionista ippiatra, ha commentato “il rischio che lo sparo del proiettile captivo non sia effettuato correttamente è alto, dato il movimento della testa costante di animali spaventati dall’ambiente, dai rumori e odori, come si vede chiaramente dalle immagini. Risultato: uno stordimento non adeguato e cavalli che spesso vengono appesi ancora coscienti, innegabile maltrattamento. Ricordiamoci che il maltrattamento è riconosciuto dal nostro codice penale“.

Anche quando il trasporto avviene nel rispetto delle normative vigenti, i viaggi costituiscono per questi animali una grave forma di sofferenza con conseguente stress, affaticamento, disidratazione e lesioni. “Parlando di cavalli, animali intensamente sociali, finemente socio-cognitivi, con solidi legami affiliativi, possiamo comprendere come l’impatto di determinate azioni di gestione, tra le quali anche il trasporto su lunga distanza, possano essere fortemente deleteri sull’equilibrio individuale e sociale di questi animali, creando acute sofferenze, visibili e invisibili“, ha dichiarato l’etologo Francesco De Giorgio, specializzato in animal cognition, animal ethics e critical animal studies, con una vita d’esperienza pratica nella relazione con cavalli e cani.

Chi da bambino non ha sognato di avere un cavallo da accarezzare e cavalcare? Qui il racconto di Sonny Richichi, presidente di Ihp: “Sognavo di cavalcare un cavallo tutto mio da bambina. Intorno ai venti mi sono iscritta così ad una scuola di equitazione. Ero già diventata vegetariana, ma ancora non avevo fatto il collegamento equitazione = sfruttamento. Il click è arrivato con Vipera, una cavalla non molto alta, bianca, con delle macchie grigie, campionessa di cross-crountry. Ero tra le poche persone ad avere l’onore di poter passare qualche ora con lei per fare delle passeggiate nei boschi. Non amava tutti gli uomini, aveva un bel caratterino, ma tra noi c’è stata subito sintonia e complicità. La sua straordinaria amicizia mi ha fatto capire, quanto i cavalli siano animali intelligenti, sensibili, altruisti, comunicativi, e quanto sia ingiusto cavalcarli e sfruttarli nei vari ambiti. Parliamo della specie animale in assoluto più sfruttata dagli umani: macellazione, corse legali e clandestine, circhi, sperimentazione, palii, maneggi, carrozze, commercio illegale e abbandono“.

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Cosa possiamo fare noi consumatori? Prima di tutto guardare il video, diffonderlo, e dopo firmare la petizione lanciata da Essere Animali, con l’obiettivo di vietare la macellazione dei cavalli, perché dobbiamo pretendere il rispetto della vita di qualsiasi essere vivente.

Attenzione: le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità

credits: www.ilfattoquotidiano.it