Dicono che i Paesi nordici siano i più evoluti d’Europa, eppure proprio ieri lo zoo di Copenhagen (dal danese: København [kʰøb̥m̩ˈhɑʊ̯ˀn]) ha permesso la pubblica dissezione di un leone di neanche nove mesi, i cui organi sono stati esposti alla visione dei visitatori presenti, il tutto nell’ambito di un programma didattico organizzato durante le vacanze scolastiche. Stando a quanto riporta il The Guardian, il leone era uno dei tre abbattuti a Febbraio allo zoo di Odense in Danimarca centrale, sulla base del fatto che c’erano troppi felini nella struttura e non si riusciva a trovargli una collocazione alternativa.
Tra adulti e bambini, sono state all’incirca 400 le persone che si sono radunate attorno alla guida dello zoo, Rasmus Kolind, che ha dato inizio alla dissezione tagliando via la lingua del leone: molti gli spettatori ad essersi portati foulard al naso per non respirare l’odore pungente della carcassa animale. “Non sarebbe più strano ancora se me ne stessi qui a dissezionare un cadavere che odora di rose?” ha detto Kolind alla folla dei suoi spettatori “Gli animali morti odorano di animali morti, non c’è molto altro da dire”.
“Non voglio vedere” diceva un ragazzino, ma una ragazzina intervistata da un’emittente locale ha descritto l’iniziativa come “divertente, anche se un po’ disgustosa“. Uno dei lavoratori dello zoo, Lotte Tranberg, ha dichiarato che il leone e i suoi due fratelli furono uccisi a febbraio perché stavano per raggiungere una maturità sessuale che li avrebbe spinti ad accoppiarsi fra loro, mentre lo zoo voleva evitare l’endogamia. Si sarebbero potuti addirittura uccidere a vicenda, ha aggiunto, perché sarebbero stati tenuti nella stessa recinzione.
Ole Hanson, ufficiale militare di 54 anni, ha portato il nipotino di 5 anni, Frej, ad assistere alla dissezione seduto sulle sue spalle: “Ma quello voleva scendere per andare a vedere più da vicino. Così, è finito proprio di fronte al leone“, ha detto Hanson. “Per i ragazzini di città è bellissimo guardare, è del tutto naturale” ha aggiunto Gitte Johanson, altra visitatrice, cresciuta in una fattoria.
Lo zoo ha dichiarato di aver deciso di dissezionare un leone maschio perché più grande della sua sorella femmina. I resti degli altri due fratelli – un maschio e una femmina – sono ancora nei freezer dello zoo e i responsabili ancora non hanno deciso che farne, ha confessato Jens Odgaard Olsson, il manager dello zoo. Joanna Swabe, membro di un gruppo di Bruxelles a difesa dei diritti degli animali, ha criticato già quest’anno questo tipo di pratica: “Gli zoo hanno la maledetta abitudine di lasciar accoppiare gli animali più del dovuto, ritrovandosi così a doverli abbattere perché aventi esigenze in più. Ma gli zoo dovrebbero avere delle responsabilità etiche e utilizzare delle contraccezioni per gestire la riproduzione, prevenire l’accoppiamento e allevare un gruppo di animali sani“.
Su Facebook, diverse decine di persone hanno accusato lo zoo e la Danimarca di essere senza cuore: eppure sulla pagina Facebook dello zoo, altri hanno preso le parti delle dissezione, chiedendo ai commentatori online se avessero mai messo piede, invece, in un macello. “La vita non è Disney Channel, fatevene una ragione” ha scritto Mikael Soenderskov, tra i danesi a difendere la dissezione.
Le dissezioni pubbliche sono, peraltro, comuni in Danimarca. Il Funen Village, museo a cielo aperto a Odense, ha ucciso e dissezionato un maiale questo mercoledì, di fronte a una platea di bambini, a cui è stato spiegato quali parti degli animali vengono consumate dagli esseri umani. Lo zoo di Odense stesso è stato eletto il migliore d’Europa, con oltre 500.000 visitatori all’anno, nel 2013 e nel 2015. Eppure, nel febbraio 2014 non sono mancate proteste internazionali nei confronti dello zoo di Copenhagen, dove allora, sempre davanti a bambini, uccisero e dissezionarono la giraffa Marius, per poi darla in pasto ai leoni.