Ida del film Brazil? No, manca il dottor Jaffe. La vittima di uno scontro frontale in auto? No, manca l’auto. Lo scontro invece sembra esserci stato, frontale, con il bisturi del chirurgo plastico, durante l’ultimo intervento di lifting. È Donatella Versace, primadonna della nota maison, ad esserne stata coinvolta.
L’imprenditrice e stilista dalla chioma di platino, sembra infatti essersi lasciata sfuggire quel momento, che prima o poi, in ogni situazione deve arrivare: quello del “basta così“.
Esageratamente tirata e gonfia, finta e rugosa, la Versace si presenta sotto i riflettori, sempre più deforme. E che sia nostalgia della giovinezza, amore per la ricerca, curiosità sulle malformazioni genetiche o semplice dipendenza, poco importa: da simbolo di stile ed eleganza a spaventapasseri il passo è breve.
E se il lato A gioca a fare il morto sul mare di botox, il lato B è naufragato sul fondo. Al MET Gala 2014 di New York, la bionda stilista ha strizzato la sua invidiabile silhouette in un bustino verde oliva senza spalline, che ha lasciato nude e vulnerabili le copiose grinze sulla sua schiena. Una scelta, più scelte in realtà, che stonano un po’ con l’icona di stile che la Versace rappresenta.
Un’icona che sembra voler lasciare in eredità all’amica e cantante Lady Gaga, volto della campagna Versace dello scorso anno, che ricorda innegabilmente la stilista un trentennio fa.
Visto che il “basta così” ormai è andato, speriamo solo la Versace riesca a salire su “un po’ di meno“.