A ciascuno di noi sarà capitato – o almeno lo spero – di non riuscire più a staccarsi da un libro che magari abbiamo iniziato a leggere per svogliata curiosità e che poi ci ha rubato il cuore. Oppure ci eravamo già innamorati di quel romanzo non appena l’avevamo visto sullo scaffale polveroso della biblioteca. O ancora abbiamo deciso di comprarlo perché ne parlavano tutti.
Non importa come inizia, quella tra noi e ogni libro che ci passa per le mani sarà sempre una storia d’amore.

Ma non sono tutti così divoratori di libri, e soprattutto non nasciamo con un gene che ci spinge a spendere tutti i nostri soldi in romanzi: come per i telefilm, libro-dipendente non si nasce, ma si diventa.

1. Il punto di svolta

Come per tutto nella vita, arriva quel momento in cui trovi Lui, il libro giusto per te. Quello che, per la prima volta, ti fa interessare davvero al mondo della letteratura, qualunque genere sia.
Non sapete dire con precisione perché vi ha colpito così tanto quel libro (o forse sì, ma non è importante), però volete provare un’altra volta quell’esperienza.

2. Il paradiso è qui

Altro che meditazione e nirvana, ora avete scoperto che per entrare in paradiso vi basta varcare la soglia della libreria più vicino a casa vostra. Bello, vero?

3. Un paradiso costoso

Il terzo stadio è una diretta conseguenza di quelli precedenti. Una volta che il mondo dei libri vi ha catturato, la vostra lista personale dei romanzi che vorreste leggere inizierà a farsi sempre più fitta. E ben vengano le tessere della biblioteca, ma noi i libri vogliamo averli sempre sotto mano, non si sa mai che ci venga una voglia improvvisa di rileggerli. E allora quasi quasi ti conviene iniziare ad aprire un mutuo, per una casa più grande e una libreria più spaziosa; perché andrà sempre a finire che anche se dici “questa volta non compro nessun libro”, poi torni a casa con la borsa stra colma dei tuoi prossimi passatempi.

4. Quale di questi?

Per essere un vero e proprio libro-dipendete devi aver passato almeno una giornata con un forte dissidio interiore che ti tormentava per la scelta di quale libro leggere per primo tra quello che è sulla bocca di tutti in quella settimana, oppure quello che hai sul comodino da tempo. E allora, perché non iniziarli entrambi?

5. La storia vi coinvolge (troppo)

Siete così perse dal racconto che aspettate con impazienza qualunque minuto libero della giornata perché sapete che potrete dedicarlo a leggere qualche riga del fantomatico libro. Così magari vi capita di farvi scappare via il tram perché non l’avete neanche visto arrivare in quei 5 minuti d’attesa in cui avete divorato pagine su pagine come se non mangiaste da giorni.

6. Odio verso il mondo

Solo chi ama leggere riesce a capire cosa intendo. Perché certe volte non vuoi altro che essere lasciata un po’ in pace per poter dedicarti alla lettura, ma nessuno lo capisce. E allora ecco che sul treno la persona sconosciuta che hai difronte inizia a fare quello che io chiamerei più propriamente monologo ma che per lei sembra essere una conversazione vera e propria. E non appena il soggetto che ci infastidisce prende fiato tra una frase e un’altra, per ricontinuare a raffica con le sue parole, noi abbassiamo lo sguardo per cercare di rubare un’altra frase e per far capire che gradiremmo molto non essere più disturbate.
Come se l’avere un libro aperto davanti alla faccia non fosse già di per sé un messaggio abbastanza chiaro relativo alla tua intenzione di non avere conversazioni.

7. Devi sapere

Non c’è niente da fare, capita che a pagina cinquanta, a storia appena inoltrata, realizzi che ti tremano le mani per la necessità di sapere cosa succede. E lo vuoi sapere esattamente adesso. Non puoi attendere un minuto di più.
E allora tutto il resto del mondo passa in secondo piano.

8. Dormire?!

Credere di poter ancora dormire quando si è iniziato un libro è una cosa da pivelli. Uno degli ultimi stadi per un libro-dipendente è perdere quasi del tutto il bisogno di dormire. Perché, purtroppo, molte volte l’unico momento della giornata che possiamo dedicare alla lettura è la sera, e allora non si può più spegnere la luce finché non sai come andrà a finire la storia tra Elizabeth e Darcy, e se morirà prima Amleto o Laerte nella loro sfida all’ultimo sangue.

9. Hai trovato nuovi amici

Parlo di amici immaginari, i protagonisti delle storie che leggiamo. Con tutti i libri che divoriamo, capita spesso di imbatterci in personaggi molto simili a noi, con cui ci identifichiamo, ma capita anche di imbattersi in quello che è il nostro uomo dei sogni, e allora qualche volta crediamo di amare più il protagonista del libro rispetto al nostro vero partner.
In ogni caso, la realtà non importa più, le tasse possono aspettare, gli esami si possono rimandare. I protagonisti hanno bisogno di noi. E noi di loro, ma non diteglielo.

10. L’ultima pagina

Questo è certamente il momento più doloroso. Comincia il conflitto interiore: una parte di te vuole sapere come finisce il libro mentre l’altra parte ha paura di affrontare una vita senza lui al tuo fianco. Ma intanto fai fatica a non sbirciare con la coda dell’occhio l’ultima riga.
E poi, d’un tratto, tutto finisce, anche l’ultima parola è andata. La nostalgia ti assale, la tua vita non ha più senso, ti senti sola e disorientata.

libro

Andare in libreria dopo aver terminato un libro è come andare ad un appuntamento al buio dopo una dolorosa e recente rottura.
“…Ehi ma questo libro è nuovo, devo proprio comprarlo”.