Un nascituro in casa suscita al suo arrivo la più spiccata apprensione, che nei nuovi mamma e papà può diventare persino patologica soprattutto se in casa vivono anche cani e gatti. Malauguratamente, si tratta di una situazione che il più delle volte si risolve cedendo l’animale domestico a qualche conoscente o portandolo in qualche apposita pensione: eppure, invece di diventare facili prede del panico neo-genitoriale, bisognerebbe prendere più seriamente in considerazione i vantaggi di cui i bimbi godono quando crescono insieme ad amici a quattro zampe.
Recentemente, infatti, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica “Pediatrics” ha dimostrato che sui 400 bambini finlandesi presi in esame – monitorati dalla gestazione della madre fino al primo anno d’età – i più sani sono risultati essere proprio quelli vissuti in presenza di animali domestici, mentre i bambini privi di amici a quattro zampe si sono rivelati più cagionevoli. Dalla ricerca è dunque emerso che crescere in compagnia di cani e gatti durante i primi anni di vita va a rafforzare il sistema immunitario del bambino, più pronto a rispondere in maniera efficace a eventuali infezioni e allergie.
Peraltro, far sì che nel corso della sua crescita il bambino sia accompagnato da un cane o da un gatto ne accresce l’autostima e la sensazione di protezione. E, per di più, essendo spesso l’animale domestico oggetto di particolari cure da parte della famiglia, il bambino acquisisce naturalmente il senso di responsabilità nei confronti dell’amico a quattro zampe: l’accudimento dell’animale – dalla pappa nella ciotola alla spazzolata, passando per la passeggiata al parco – diventa una forma di educazione spontanea. Da non sottovalutare poi neanche il potere benefico delle uscite col cane, che disincentivano il bambino a giocare continuamente ai videogiochi o a starsene impalato davanti alla televisione.
Impagabili sono, infine, i progressi a cui la compagnia dell’animale domestico induce per quanto riguarda i bambini che soffrono di autismo, iperattività o disturbi dell’attenzione. Prendersi cura di un gatto o di un cane diventa una sana routine che li incentiva a concentrarsi sulle loro responsabilità e – soprattutto nei bimbi autistici – la sensazione provata nell’accarezzare la pelliccia di un animale ha persino un effetto calmante.