Se anche cibi che normalmente si portano in tavola contenessero veleni potenzialmente tossici? Ci sono alcuni alimenti che ci ostiniamo a mangiare anche se dannosi per l’organismo e per l’ecosistema.
A stilarla è Coldiretti, elencando quei prodotti importati che potrebbero essere velenosi ed inquinanti. Secondo il rapporto “La crisi nel piatto degli italiani nel 2014” in cima ci sarebbe il peperoncino proveniente dal Vietnam.
Nella classifica dei prodotti più contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono anche le melagrane dalla Turchia con il 40,5 % di irregolarità, a seguire: i fichi dal Brasile (30,4 %), l’ananas dal Ghana (15,6 %), le foglie di té dalla Cina (15,1 %), il riso dell’India (12,9 %), i fagioli dal Kenia (10,8 %), i cachi da Israele(10,7 %).
“Fare la spesa con attenzione all’ambiente significa anche impegnarsi per il territorio, la cultura, le tradizioni ed i prodotti che rendono il Made in Italy unico e competitivo nel mondo e quindi sostenere l’economia e il lavoro in Italia in un difficile momento di crisi” afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Ma ecco altri cibi dannosi per il corpo:
Al primo posto si trovano le patate, che contengono a solanina e la chaconina, inibitori della colinesterasi (neurotossine in grado di inibire l’azione dell’enzima) e teratogeni (in grado di favorire la comparsa di malformazioni nel feto se assunte durante la gravidanza).
Le concentrazioni più alte di queste sostanze si riscontrano nella buccia delle patate e nei tuberi ammaccati o infestati. Da ricordare che la solanina è termoresistente e insolubile, resiste, cioè, senza troppe difficoltà sia all’acqua sia al calore.
Non tutte le patate rischiano di essere tossiche, quando ci sono alte concentrazioni di queste sostanze il sapore delle patate è alterato, amarognolo e responsabile di bruciore in bocca e alla gola.
Subito dopo si trova il basilico, vero protagonista della cucina mediterranea, ma se consumato essiccato contiene estragolo, un composto organico naturale dall’azione tossica, cancerogena. Il rischio si elimina scegliendo di consumare il basilico fresco o congelato.
Via libera al basilico fresco ma preferendo le foglie meno giovani. Infatti, quelle più giovani potrebbero contenere il metileugenolo, dai possibili effetti cancerogeni.
Al terzo posto si trova il prezzemolo, anch’esso utilizzato molto nel bel paese, contiene miristicina, che a dosi elevate è un potente narcotico, e apiolo, dall’effetto antibiotico e otossico. Però, per avere effetti tossici, è necessario assumere quantità rilevanti di prezzemolo, non ne basta una spolverata sulla carne.
Insomma bisogna stare attenti a ciò che si porta a tavola e alle quantità ingerite, ma niente panico, tutto si può mangiare.