Credit: www.dante.trieste.gov.it

Ad Allison Altermanrf piace nuotare nell’oceano, per allenarsi vicino a casa sua e godere della realtà del vivere sulla grande isola delle Hawaii. Qualche volta a lei e al suo gruppo capita di nuotare con i delfini e sono pronti a giurare che sia una delle esperienze più belle al mondo.

Ma l’aumento di navi di turisti che approdano nelle vicinanze delle coste solo per vedere e fare il bagno con i delfini sta portando ad una brutta ritorsione sulla salute di questi ultimi, che stanno ricevendo veramente troppe attenzioni.
È ovviamente scontato dire che chiunque tiene questo sogno chiuso in cassetto, perché nuotare al fianco dei delfini – come si vedeva spesso nei film – è un desiderio che ognuno di noi ha espresso almeno una volta. Ma a quale costo?

Il momento dell’avvicinamento alla costa per i mammiferi d’acqua salata più famosi è un momento importante, in quanto coincide con il periodo della giornata dedicato al riposo. Questa abitudine, però, nel corso degli ultimi anni sta cambiando, a causa dell’elevato numero di turisti e bagnanti che li circonda per collezionare foto e video, nuocendo alla loro salute.

Per i delfini avvicinarsi al bagnasciuga è necessario al fine di recuperare tutte le energie spese per cacciare cibo e approvvigionamenti durante la notte. Non è qualcosa che può essere distratto dalle orde di curiosi che non si curano della loro salute, per questo la National Oceanic and Atmospheric Administration sta lavorando col proposito di creare un regolamento per proteggere i delfini e le loro abitudini.

Anche Claudia Merrill, co-proprietaria del Dolphin Discoveries in Kailua-Kona, ha dato il suo consenso all’integrazione di nuove regole e proibizioni che vietino la possibilità di nuotare nei luoghi frequentati dai delfini almeno per le ore del giorno che vanno dalla tarda mattinata alle prime ore del pomeriggio.
Anche i tour operator dovranno seguire i segnali riferiti al momento del riposo dei mammiferi marini.
La Merrill ha inoltre continuato affermando che si tratta di un’industria che dovrebbe essere sostenibile e che in realtà lo è a tutti gli effetti.

Il traffico di turisti sta veramente aumentando con conseguenze che potrebbero diventare drastiche da qui a non molto. Ricordiamo con rabbia e dispiacere il cucciolo di delfino morto a causa della pochezza delle persone intente a fotografarlo fuori dall’acqua.
Sono cose che non devono più succedere e non ci dilungheremo nel dire che la vita social sta facendo il resto.

La particolarità dei delfini per noi sta poi nel non capire quando effettivamente stiano risposando e quando no, perché a causa della necessità di respirare e tenersi a galla quindi, questi riposano solo metà del cervello alla volta, mantenendo le capacità motorie e spegnendo il resto, sembrando vispi e attivi quindi, quando in realtà così non è.

Le campagne e le iniziative portate avanti fin’ora sono state inutili se non distruttive, e nessuno si è mai occupato veramente del problema.
Ma ora è arrivato il momento di agire e di capire che un cambiamento nel ciclo vitale dei delfini e la mancanza di riposo per loro può creare impatti che andranno a ritorcersi su tutta la vita marina.