Delle volte non ritornano
E questa è la volta dei gelati. Quei gelati che tutti rimpiangiamo, un po’ come accade per i vecchi cartoni animati, di quelli che non ne fanno più come una volta.
Basterebbe fare un tuffo nel passato per rendersi conto di quanti sapori potrebbero riaffiorare alla stregua dei palati più nostalgici.
Solitamente le cose che non possiamo più mangiare lasciano semplicemente il posto ad altre che verrano presto propinate in ogni dove. Meno di sovente accade, invece, che per ragioni di marketing magicamente qualche leccornia ritorna dal passato.
Che un Magnum abbia rubato il posto ad uno di questi gelati?
Probabile. E a meno che il popolo Algida – o chi per lui – non scateni una protesta simile a quella messa in atto per il famigerato Winner Taco, possiamo solo limitarci a ricordarne alcuni.
Chi lo ricorda è senz’altro per il mal di denti.
Questo gelato alla fragola dell’Algida aveva al centro una chewing gum durissima he poteva essere masticata per ore, ed ore, senza mai perdere la consistenza elastica di una gomma da masticare.
Tutti ci abbiamo provato a mangiare il Twister mantenendo separati i due gusti, senza mai riuscirci. Una spirale di vaniglia e cioccolato.
L’unico ghiacciolo che all’interno restava sempre morbido. Composto da due strati il Magic Cola era il ghiacciolo alla cola per eccellenza. Sopravvivono però il Fior di fragola e il Lemonissimo.
Tra i ghiaccioli è impossibile non citare il Calippo, superstite tra i gelati odierni. Ma quello che frizzava sulla lingua non conosce imitazioni. Chissà se qualcuno è mai riuscito a stabilire se quella sensazione fosse piacevole o meno.
Sono seguite le versioni al caramello, al pistacchio, al caffè, e chi più ne ha piùne metta. Ma del cornetto Algida al Whisky – che i genitori vietavano ai bambini – nessuno ha mai più avuto notizie.
Blob era il vero cornetto per eccellenza. Interminabile e gustosissimo. L’Algida ha proposto le versioni più disparate di cornetti gelato, senza mai però equipararne il gusto.