È stato tradotto in 253 lingue e dialetti e stampato in oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo. Ora sta arrivando anche la sua trasposizione cinematografica, a cura di Mark Osborne, nelle sale i primi di dicembre. Il Piccolo Principe, insomma, ha catturato il cuore di grandi e piccini, divenendo un passaggio obbligato per gli amanti della narrativa. Così, letta e riletta dal 1943 ad oggi, l’opera di Antoine de Saint-Exupèry torna alla ribalta, costringendo a un appuntamento con il grande schermo, migliaia di lettori incuriositi.
Il senso della vita, l’amore, l’amicizia vengono ripresi con la stessa semplicità delle parole del libro, punto di riferimento e momento di riflessione e crescita per i piccoli così come per i grandi. E sono soprattutto questi ultimi a dover trarre maggiori insegnamenti dell’opera: andare oltre, ammettere che i sentimenti esistono nei piccoli gesti di ogni giorno e che ci si deve prendere cura di chi si ama donandogli tempo, il regalo più prezioso. “Agli adulti piacciono i numeri. Quando raccontate loro di un nuovo amico, non vi chiedono mai le cose importanti. Non vi dicono: «Com’è il suono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Le loro domande sono: «Quanti anni ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Solo allora pensano di conoscerlo. (capitolo IV, p. 23)” – tra le altre splendide perle che l’opera regala.
L’incontro con personaggi diversi, allegorie delle deformazioni che colgono l’uomo nel passaggio tra l’innocenza dei bambini e il cinismo degli adulti, rappresenta un modo efficace per immedesimarsi, interpretare, ricordare. E pagina dopo pagina Il Piccolo Principe ci ha insegnato che:
– La paura, il rancore e la negatività non cambiano la realtà.
“Da milioni di anni i fiori mettono le spine. Da milioni di anni le pecore mangiano ugualmente i fiori. E non è forse una cosa seria cercare di capire perché i fiori si danno tanta pena per mettere spine che non servono a niente?” (Piccolo principe: capitolo VII, p. 36)
– È il tempo il dono più prezioso che tu possa fare.
“Il tempo che hai perso per la tua rosa è ciò che fa la tua rosa tanto importante.” (Volpe: capitolo XXI, p. 98)
– Si deve sempre guardare oltre, si deve sempre cercare il lato positivo.
“Ciò che fa bello il deserto”, disse il piccolo principe, “è che da qualche parte nasconde un pozzo…” (capitolo XXIV, p. 104)
– La curiosità è una dote pregevolissima.
“Il piccolo principe non rinunciava mai a una domanda dopo che l’aveva fatta.” (capitolo VII, p. 35)
– Spesso i sentimenti cambiano il nostro modo di guardare. Ed è così che deve essere.
“Ecco il mio segreto. È molto semplice: si vede solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.” (Volpe: capitolo XXI, p. 97)
– I rapporti vanno coccolati. Ci si deve prendere cura delle persone che si amano.
“Se per esempio verrai alle quattro del pomeriggio, già dalle tre io comincerò a essere felice. Più il tempo passerà e più mi sentirò felice. Finché alle quattro sarò tutta agitata e in apprensione: scoprirò il valore della felicità! Ma se vieni quando capita, non saprò mai a che ora vestirmi il cuore…” (Volpe al piccolo principe: capitolo XXI, p. 95)
– I legami si creano, con fatica e attenzione.
“Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano le cose già fatte nei negozi. Ma siccome non esistono negozi che vendono amici, gli uomini non hanno più amici. Se vuoi un amico, addomesticami!” (Volpe: capitolo XXI, p. 94)
– E che la nostalgia è davvero dolorosa, quando a mancarti è qualcuno che ami.
“Si corre il rischio di piangere un po’, quando ci si è lasciati addomesticare…” (capitolo XXV, p. 110)