“La matematica non sarà mai il mio mestiere” cantava Antonello Venditti. E invece anche in tema di cuore si dimostra di fondamentale importanza.

Secondo uno studio condotto da Hannah Fry, insegnante di matematica all’University College di Londra l’amore si può comprendere grazie ai numeri e più precisamente alle probabilità statistiche e agli algoritmi matematici.

La studiosa ci elenca quattro regole d’oro per trovare l’anima gemella.

Sicurezza di sè

Innanzitutto è necessario mostrare sicurezza di sè. Non serve essere perfetti, non servono addominali da urlo o capelli alla moda. Anche i difetti, mostrati con orgoglio possono donare quel fascino che incanta.

Ricerca attiva

Forse non c’era bisogno che ce lo dicesse la dottoressa Fry, un semplice calcolo statistico dimostra che se cerchi attivamente la tua anima gemella avrai più possibilità, oltre che di ricevere molte delusioni, anche di riuscire nel tuo intento. Sicuramente meglio che aspettare che l’amore ci venga a bussare alla porta della nostra camera, perché non succederà mai.

Litigare

“L’amore non è bello se non è litigarello”.
John Gottman e James Murray applicano lo studio ai litigi tra le coppie ed il risultato è proprio quello che non ci aspettavamo. Litigare fa bene al rapporto. Discutere su alcuni problemi serve a non ingigantirli, a non trovarsi dopo anni con un rancore accumulato pronto a scoppiare come una pentola a pressione. Le coppie che hanno meno discussioni sono più fragili di quello che giornalmente bisticciano e danno libero sfogo alle loro frustrazioni.

Il quinto partner è quello giusto

A che numero siete? Si, avete capito bene, il partner giusto è proprio il numero 5. Anche per questa affermazione vi è un fondamento matematico. Secondo una media statistica, nella vita ognuno di noi è destinato ad avere circa 10 relazioni. Dunque dopo aver scartato le prime quattro esperienze, statisticamente è probabile che la quinta sia quella giusta.

La professoressa Fry è anche l’autrice del libro “The mathematics of love” in uscita proprio alla vigilia di San Valentino, la festa degli innamorati.
Sembra paradossale come un fenomeno così preciso come la matematica si pensi possa spiegare un sentimento, al contrario così mutevole, personale e astratto. L’amore che non ha forma, non ha sembianze. È il pane di cui ci nutriamo ogni giorno, ognuno a suo modo. Come può una statistica sapere qual è il partner giusto per ognuno di noi?

Il partner giusto è colui che ci completa, che ci protegge, che ci coinvolge, che ci rapisce dalla realtà. L’amore della propria vita quando arriva te ne accorgi. Non è come gli altri, è unico. È lui. È esattamente tutto ciò che non si può spiegare. Perché l’amore non si spiega, l’amore si vive. E che sia il primo, il quinto o il centesimo, non importa.