I tuoi bolognesi, se esistono, ci sono od ormai si son persi confusi e legati a migliaia di mondi diversi: Guccini raccontava la sua storia e quella di tanti bolognesi nascosti tra i colli o ai bordi del Reno ed in case isolate sulla Pianura Padana, dove la loro voce si confonde ora con quella di tanti stranieri e fuori sede. Ma se c’è qualcosa che distingue un bolognese da tutti gli altri, è quella sua vita fatta di abitudini e vizi, o meglio virtù, che vi raccontiamo col suo sguardo, i suoi sentimenti e la sua pacata nostalgia.
Va a piedi a San Luca
Non è nemmeno mattina, il sole deve ancora sorgere e c’è già un bolognese, pronto a lasciare casa e percorrere la strada che lo porterà al santuario della madonna di San Luca. Gradino dopo gradino, vestiti comodi e in compagnia di un amico o da solo per fare una corsa, arriva in cima, dove può ammirare parte di quella Bologna che ama e pregare di fronte alla Santa Vergine di San Luca.
Va dall’edicolante e chiede il Carlino
Coi polmoni carichi di aria pulita, dai colli ripete la strada sotto i portici per andare dall’edicolante che l’aspetta con la sua copia giornaliera del Carlino. 133 anni di storia che passano di generazione in generazione e assorbono l’interesse del bolognese più di quello di tanti altri.
Fa fuga da scuola per andare alla Montagnola
Con la mente ricca di informazioni, è il momento della scuola: ma il bolognese non ha tanta voglia di stare sui libri, cambia la via e fa fuga per andare alla Montagnola, una delle più antiche aree verdi della città, che la sera diventa palcoscenico di serate all’insegna della musica e di un po’ di birra e, per chi si appassiona, anche di tanta politica.
Va in confusione tra salami e mortadelle
Ma lasciamo stare il bere, almeno per ora, e pensiamo a riempire lo stomaco. Non è leggenda che il bolognese si infervora quando si parla di cibo. E se un ospite sceglierebbe con prudenza la tanto elogiata mortadella, il nostro bolognese va in confusione quando di fronte ci sono anche i salamini. Lasciata all’istinto la sua decisione, ecco pronta il suo pane rosetta o crescentine, tigelle e piadine che assapora disteso sull’erba, o mentre passeggia sul “crescentone” di Piazza Maggiore.
Osteria del sole e Altero
Per il ristoro la sera, invece, niente panico. Come diceva anche Guccini, la giornata del vero bolognese è una giocata fra casa e osterie. C’è sempre l’Osteria del Sole, pronta a servire un bicchiere di buon vino e se la fame si fa sentire la pizza da altero non può proprio mancare.
Sale sulle torri e attraversa Piazza Maggiore
Mentre passeggia arriva così in 5 minuti in Piazza Maggiore, e lì si ferma un attimo per guardare da lontano il Nettuno, il maschio per eccellenza della città, e percorre via Rizzoli per arrivare alle Torri degli Asinelli, dove almeno una volta è salito per curiosità o scaramanzia.
Ascolta Dalla, Morandi, Mingardi, Guccini
Nulla di strano se poi incontrate un bolognese che ascolta Dalla, Mingardi, Guccini, Cremonini o Morandi o che è stato almeno una volta ad un loro concerto in Piazza Maggiore. Tra tutti, un vero bolognese tiene ad omaggiare il caro Dalla, che viveva in via d’Azeglio, a pochi passi dalla pizzeria altero che lui stesso consigliava, nella parte storica della città, dove si trovano sparsi piccoli ristoranti e mercati e le biciclette si spostano tra i passanti. Niente macchine qui.
Dai Giardini margherita ai colli bolognesi
Niente macchine ai Giardini Margherita, dove il bolognese trascorre i momenti gioviali con gli amici per fare sport o attività fisica oppure organizza le prime serate con la sua ragazza. Il secondo passo sono i colli bolognesi per approfondire la relazione.
Tifa Bologna oltre ogni aspettativa
Ma si sa, un bolognese non ha un solo amore. Ai piedi di San Luca, a pochi passi dalla Certosa, ogni venerdì o sabato, allo Stadio dell’ara, si radunano i tifosi con sciarpa rosso e blu. Sono lì per guardare orgogliosi il loro Bologna che a passo lento tenta di ritornare in serie A.
Tagliatelle al ragù e tortellini
Il cerchio si chiude la domenica con tortellini e tagliatelle al ragù fatte in casa. Si solleva la discussione su quale sia la ricetta migliore, se con la pancetta o con le salsicce e se i piselli sono consentiti, ma poi tutto tace, la notte cala e il bolognese ripensa alla sua Bologna, tra il rimorso per quel che le ha dato, che è quasi ricordo, e in odor di passato.