È nata cento anni fa, ma la terapista sessuale Shirley Zussman ancora lavora a New York City e ha le idee chiarissime sulla evoluzione o, per meglio dire, involuzione del sesso. I suoi mentori sono stati i pionieri William Masters e Virginia Johnson, che hanno ispirato la serie tv “Masters of sex“.
È stata testimone di tutto, dalla legalizzazione dei contraccettivi all’epidemia di HIV fino all’esplosione del porno su internet, e quindi è la persona più adatta a spiegare come sono cambiati i tempi e lo ha fatto in una interessante intervista al Time. Dopo aver ascoltato per 50 anni i problemi sessuali dei pazienti nel suo studio di New York, la Zussman ha l’età e l’esperienza giusta per dire cosa non va nel sesso di oggi, perché ha capito perfettamente in che cosa sbagliamo.
“Le nostre vite frenetiche stanno distruggendo il nostro rapporto con il sesso. Il desiderio richiede tempo ed energia. Il concetto di tempo oggi è molto diverso. La gente è sempre indaffarata, fa tutto, vuole tutto, l’economia personale richiede troppo sforzo, per comprare case, per diventare dirigenti. Quando c’è tutta questa pressione, resta poca energia da dedicare all’altro. Ho pazienti esausti, noto in loro una quasi totale mancanza di desiderio“.
E ancora: “Molti miei pazienti attuali non fanno che sedersi davanti al computer e guardare film hard on line, perdendo interesse verso la realtà, verso la ricerca di un partner in carne ed ossa. Si soddisfano solo con l’autoerotismo. I cellulari sono un’altra cosa che limitano i rapporti veri. C’è bisogno di toccarsi, non di digitare. In questa generazione manca il contatto fisico, non capisco come possano farne a meno“.
La Zussman riesce a fare un paragone con il passato: “L’uso che facciamo del tempo oggi è molto diverso rispetto a tanti anni fa. Le persone ora sono sempre indaffarate: vogliono occuparsi di tutto, sapere tutto, vivere tutto. Devi porre dei limiti a quanto tempo puoi dedicare ad una persona se sei così preso dal fare soldi, dal tuo lavoro di CEO, dal comprare una casa al mare. Il desiderio richiede una certa quantità di energia“, spiega la dottoressa al TIME.
Erano tempi diversi prima, tempi in cui internet e i cellulari non avevano ancora fatto la loro comparsa, cambiando le nostre vite: “Oggi c’è meno connessione fisica. Ci sono meno contatti, meno parole, meno abbracci, meno sguardi. Le persone traggono piacere dal guardarsi l’un l’altra. Da un sorriso, da una carezza. Abbiamo bisogno di essere toccati per sapere di essere voluti e amati“.
Il nostro essere “frenetici” non coinvolge anche la nostra vita sessuale. “Penso che ci sia stato un grande cambiamento da allora nel modo in cui vediamo il sesso occasionale. All’epoca non era solo occasionale, ma convulso. Volevi che accadesse, lo cercavi come un folle quel piacere, era eccitante perché rivoluzionario. L’eccitazione si placò con l’aumento delle malattie trasmesse sessualmente e anche con la nascita di una nuova consapevolezza“.
Ma era una “spinta” destinata a fallire. Ad un certo punto tutti si sono accorti che mancava qualcosa: l’intimità. Qualcosa che prima non avevamo e oggi abbiamo. Un punto a nostro favore che dobbiamo coltivare: “A lungo andare, il piacere sessuale è solo una parte di ciò che gli uomini e le donne vogliono l’uno dall’altro. Vogliono intimità, vogliono essere vicini, vogliono essere compresi, vogliono divertirsi, e vogliono qualcuno che davvero si prenda cura di loro, anche fuori dal letto“.
La Zussman ci ha mostrato i nostri vizi contemporanei e il distacco che creiamo con le cose veramente importanti della vita.