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Mal di testa che aumenta, impossibilità a muoversi, sensibilità alla luce ed ai rumori fino ad arrivare ad avvertire nausee e fastidi addominali, chi soffre di emicrania purtroppo conosce fin troppo bene questa sintomatologia.
Spesso invece non è chiaro che alcuni cibi in soggetti predisposti possono innescare o peggiorare questo disturbo.

La causa principale è dovuta a quegli alimenti che contengono istamina, molecola che funge da mediatore chimico dell’infiammazione e da neurotrasmettitore, o che ne stimolano la produzione.

L’istamina infatti quando si accumula all’interno dell’organismo innesca una serie di fenomeni a carico del sistema sanguigno che irrora il cervello, principalmente di tipo vasoattivo, con conseguente percezione del mal di testa.

È importate ricordare che in molti casi seguire solo una dieta specifica potrebbe non bastare rendendo necessaria un’integrazione farmacologica, ma sicuramente imparare a scegliere gli alimenti, escludendo o limitando quelli che determinano o amplificano questa sintomatologia, può contribuire a favorire lo stato di benessere del soggetto.

I cibi no

Solitamente gli alimenti freschi o non lavorati presentano una dose minima di istamina.
Il suo contenuto può aumentare significativamente attraverso processi microbiologici, fermentazione, stagionatura o una prolungata conservazione.

Tra questi vanno ricordati alimenti come i salumi, le salsicce, i wurstel, i formaggi freschi, i formaggi a pasta fusa ed alcuni a pasta dura stagionati.

Anche alcuni pesci possono presentare quantitativi maggiori di istamina come le acciughe, il tonno o lo sgombro, soprattutto se conservati in scatola o in salamoia.

Attenzione anche ai crauti ed a determinati tipi di verdure come melanzane, pomodori e spinaci.

Accanto a questi esistono inoltre alcuni alimenti definiti istamino-liberatori, ovvero quei cibi che contengono in sé poca istamina, ma che possono favorire la liberazione di istamina nell’intestino oppure bloccare l’azione dell’enzima diaminossidasi (DAO), che ha il compito di degradare l’istamina. Molti studi scientifici infatti hanno dimostrato che nel 64% delle persone che soffrono di emicrania questo enzima è carente.
Tra gli alimenti istamino-liberatori ritroviamo il cioccolato, il cacao, alcun frutti tra cui kiwi, fragole e banane, i funghi e le noci.

I cibi si

Per tenere lontana l’emicrania può essere utile consumare alimenti freschi come carne e pollame, scegliendo principalmente un piccolo taglio, o pesce come il merluzzo e la trota.
Nel caso del pesce è ben tollerato come processo di conservazione la surgelazione in quanto le basse temperature rallentano gli eventuali processi di degradazione dell’alimento riducendo quindi la conseguente produzione di istamina.

Anche i latticini come ricotta, latte e yogurt magro possono essere liberamente consumati, così come i frutti che non rientrano nella lista degli istamino-liberatori.

Nessun problema invece per quanto riguarda i cereali, integrali o raffinati.

Molto consigliato è invece lo zenzero che grazie alla sua azione antistaminica ed antiossidante, determina un significativo miglioramento della sintomatologia emicranica.

Allo stesso modo anche il peperoncino, grazie alla presenza di capsaicina, il composto chimico che determina la “piccantezza” dell’alimento, riduce la produzione di sostanze che trasmettono il dolore.

Anche la tipologia di cottura scelta è fondamentale in quanto non solo può facilitare la formazione di composti tossici, ma determina anche una riduzione del potere nutritivo degli alimenti dovuta alla distruzione di quelle vitamine termolabili o delle proteine. La cottura al vapore resta quindi sempre la migliore per mantenere integre le proprietà nutritive dei cibi.

Una buona alimentazione è amica della salute.