Prima dell’avvento delle linee aere low cost viaggiare in aereo non era da tutti. Il prezzo del biglietto era molto caro e le linee aeree non erano tantissime. I passeggeri erano in qualche modo più selezionati, solo chi poteva permetterselo sul serio prendeva l’aereo. Poi è arrivata Ryanair e la globalizzazione del viaggiare che ha permesso a tutti, ricchi e poveri, di conoscere il mondo, e anche solo di spostarsi più agevolmente dal nord al sud d’Italia.
Questa democratizzazione accompagnata dallo sviluppo dei social network ha però sortito un effetto negativo sul personale di bordo, sempre di più preso di mira da orde di maleducati in volo. Sono parecchi gli assistenti di volo che stressati dal comportamento sconcertate di alcuni passeggeri durante i voli hanno fotografato gli ignari viaggiatori pubblicando poi gli scatti sui social network. Ma c’è il rovescio della medaglia, i passeggeri si lamentano ormai per tutto, e sfogano le loro frustrazioni sugli altri passeggeri e sul personale di bordo.
I sedili sono stretti e scomodi, i bambini piangono troppo, le bibite vendute dalle compagnie aeree sono troppo care. Ma se prima una reclamo formale costava ai passeggeri tempo e fatica, adesso è semplice e veloce, basta un post su Twitter o una foto su Instagram. Per non parlare di un commento negativo sulla pagina Facebook della compagnia. Insomma, ci vuole davvero poco. Ma perché la gente quando si trova in aereo diventa così impaziente e poco tollerante? Secondo gli assistenti di volo, la risposta è molto semplice, i maleducati in volo diventano aggressivi in queste situazioni perché sono nascosti dall’anonimato. Possono inveire e mettersi ad urlare contro le hostess o i passeggeri di fianco perché tanto non li rivedranno forse mai più. Più difficile che si comportino in questa maniera nel loro ambiente, quando sanno di poter essere riconosciuti.