Natale. Ah se ci penso. Quel periodo bellissimo dell’anno che va da Halloween a Carnevale. Quella manciata di giorni fatti di lucine, addobbi, dolci, cellulite, famiglia, amici, amore. Amore? Ma che sto dicendo: non tutti riusciamo a rapire e minacciare un partner in tempo per la cena con la nonna. Ma quanto sarebbe bello stringere la mano del tuo lui e finalmente, dopo anni di angoscia e agonia, impacchettare quell’ammasso di carne e ossa e consegnarlo in pasto a parenti e affini oltre il quarto grado? Bellissimo. Ma per le più ciniche, anche presentarsi spavalde e vestite di pura zitellaggine è un modo per “rompere le regole”.

E in questa eterna decisione, data anche dalla difficoltà logistica del rapimento di un partner, abbiamo rivissuto, con gli occhi dell’amore prima, e con gli occhi del pandoro poi, i momenti salienti di una festa che può essere un’occasione di gioia immensa, così come il più grande abominio dei diritti nonché sentimenti umani.

L’albero

Coppia:

Tutto inizia con l’albero di Natale, l’8 Dicembre, come da tradizione. Io a casa mia, tu a casa tua? No, neanche per sogno. Io da te, insieme ai tuoi, in un bellissimo quadretto di famiglia, tra rami, decorazioni, luci, Babbi Natale sparsi per la casa, stelle e palle – ah no, quelle dovresti mettercele tu. Ma io volevo solo dormire, perché questo strazio?

Single:

Albero? Suvvia, riempirò di glitter e lucine il divano. L’albero è troppo mainstream. L’albero è troppo coppietta felice che “ogni tre palle un bacio”. Io sono single, decido della mia vita, rivendico la mia indipendenza e la mia libertà d’espressione, così come quella del “nonmivapuntoebasta”: l’albero lo faccio sul divano. Che tanto muschi e licheni ci sono già.

Il regalo

Coppia:

Come dimenticare il regalo di Natale? Ah no, a quello non si sfugge di certo. Avevo pensato più e più volte di lasciarlo il 23, una “pausa di riflessione tattica”, per poi tornarci insieme intorno al 10 Gennaio, così scansiamo anche la Befana. Ma no, non ci sono riuscita. Sarà che a Natale son tutti più buoni, ma io di più. Quanto spendere? Cosa comprare? E chi li conosce i suoi gusti. Bisogna partire prima di tutto con domande strategiche, capirlo, indovinare cosa gli piace/non gli piace, cosa ama e cosa odia, per evitare figuracce natalizie in perfetto stile me. Secondo step, perlustrare casa sua: controllare in ogni dove, scrivania, letto, comodini, armadi e scaffali. Cercare indizi utili di cosa abbia/non abbia. I doppioni non mi sono mai piaciuti, neanche con le figurine dei calciatori Panini. Cercarlo tra i negozi, svuotare i supermercati e inondare di buste e bustine gli iper: lo troverò, ce la posso fare. Dramma pacchettino: colore, fiocco sì, fiocco no. E il biglietto? Cosa scrivere? Pensierieparole.it mi darà sicuramente una mano, grazie internet!

Single:

Sono tutti lì, stesi sulla scrivania i centoni che ho risparmiato, per cui ho sudato, che tanto ho osannato. Sono tutti lì e mi saranno fedeli sempre, fino a quando deciderò di trasformarli in altro. Mica come gli uomini, che si trasformano in babbuini senza che tu ne sappia nulla. Una Michael Kors è per sempre. Un iPhone 6 è per i prossimi due anni.

Natale con i suoi

Coppia:

Presentarsi a casa del tuo boyfriend senza un pensiero per i suoi, che tra l’altro tu hai già conosciuto, salutato, incontrato – ormai sei una della famiglia – non c’è scampo. Le più coraggiose non si presentano neanche, organizzano appuntamenti in incognito in strade, piazze e dietro le casupole di campagna, con un perfetto gesto da pusher d’esperienza. Non farsi scoprire né vedere, strisciare silenziosamente tra l’erba alta e sparare il colpo. E poi scappare, lontano.

Single

Natale con i suoi? Cos’è, un film horror? Quasi quasi chiamo la mia amica e ce lo spacchiamo con il rosso che mi ha regalato la mamma, convinta che un po’ d’alcool aiuti a trovare marito. Cara mamma, niente può aiutarmi e in realtà è meglio così. Che in fondo sai che sbatti andare a casa della suocera quando vorresti solo essere a casa tua?

Il pasto infinito

Coppia:

Chi ha la fortuna di abitare lontano o avere altre tradizioni se la spassa allegramente. Saltellante di gioia per la città tra l’incomprensione della folla ma con il cellulare sempre all’erta per la chiamata di lui, dei suoi, della nonna e della cugina di secondo grado acquisita. I meno fortunati – quanto dispiacere per loro – devono sorbirsi le feste seduti al centro tra lui e il padre di lui, con la zia che ti guarda in maniera inquisitoria e la nonna che ti guarda per capire se mangi, quanto mangi, “a chi appartieni” e come parli.

Single:

Il pranzo di Natale è una leggenda: inizia il 24 e finisce il 2 gennaio. Dopo questo pranzo di Natale potrai fare il bagno due estati dopo. E il troppo che stroppia, il rococò che rende l’evento enogastronomico decisamente troppo barocco, è la voce della nonna che urla con il sound delle aziende metalsiderurgiche norvegesi “e tu il fidanzato???”. Calma, un respiro e uno spavaldo “nonna e un po’ di afonia natalizia?”.

E tutto, in loop, per Santo Stefano, il Veglione del 31, Capodanno e la Befana.

Insomma, si salvi chi può. E alla fine meglio single che male accompagnati? Ché Natale è tutto diverso. O forse no.

a cura di Anita Casalino e Fabiola Granier