L’olio di palma è un olio vegetale non idrogenato, semi-solido a temperatura ambiente, ricavato dai frutti maturi della palma da olio, la Elaeis guineensis.
Analizzandone il profilo nutrizionale è composto principalmente da acidi grassi saturi, circa il 50% del peso tra cui acido palmitico, mentre gli acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi contano rispettivamente per il 10% e il 40% circa del peso.
Rappresenta un ingrediente di cui si è ampiamente discusso negli ultimi mesi e che si è scoperto essere onnipresente nei prodotti alimentari preconfezionati sia dolci che salati, in quanto è un noto stabilizzatore e conservante.
Dato il suo basso costo e la sua elevata versatilità di impiego è stato quindi presto utilizzato da tante aziende alimentari in sostituzione di altri grassi trans idrogenati.
Ed è così che i prodotti preconfezionati a base di olio di palma nell’ultimo decennio sembrano aver invaso i supermercati.
Fino all’inizio del 2015 veniva riportato in etichetta con l’indicazione generica “olii e grassi vegetali”, da Giugno del 2015 invece, con l’entrata in vigore del regolamento (Ue) n. 1169/2011, è necessario indicare, nelle etichette degli alimenti prodotti in Unione europea, l’origine vegetale specifica di olii e grassi.
In questo modo il consumatore può semplicemente controllare, consultando le etichette, la presenza di olio di palma all’interno dei prodotti preconfezionati che acquista.
È bene ricordare che esistono tre tipologie di olio di palma: grezzo, palmisto e raffinato.
La tipologia grezza, viene estratta dai frutti della pianta e si presenta di colore rosso, dovuto all’elevata concentrazione di antiossidanti, e solido a temperatura ambiente.
La tipologia palmisto si ottiene invece dai semi del frutto e presenta una colorazione bianca, mentre la versione raffinata, quella maggiormente impiegata a livello industriale, è ottenuta attraverso lavorazioni industriali che lo rendono estremamente fluido e quindi simili ad altri oli di semi, ma che lo privano delle sue interessanti proprietà antiossidanti.
Tante le ricerche mediche e scientifiche in corso per investigarne gli effetti sul nostro organismo, tra cui uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’università di Bari che mostrerebbe come questo grasso potrebbe agire a livello delle cellule beta del pancreas, quelle deputate alla produzione di insulina, distruggendole e favorendo quindi l’insorgenza del diabete di tipo 2.
In generale la posizione della comunità scientifica nei confronti di quest’olio sembra essere chiaro, considerandolo quindi un prodotto non salutare per via del suo elevato contenuto di acidi grassi saturi, sebbene si tratti di un prodotto di origine vegetale.
Se consumato occasionalmente l’olio di palma non rappresenta un problema particolare per la salute delle persone.
Completamente diversa la situazione se questo olio viene assunto ogni giorno in maniera frequente poiché, come accade sempre quando si abusa di alimenti ricchi in grassi specialmente saturi, le conseguenze a carico del sistema cardiovascolare possono iniziare a diventare gravi.
Intanto, mentre gli studi scientifici vanno avanti, sono sempre di più le aziende alimentari, anche di marchi molto noti, che hanno iniziato a sostituire ed immettere sul mercato prodotti che non presentano questo olio al loro interno.
Quali alimenti controllare
Circa l’80% dell’olio di palma prodotto è utilizzato nell’industria alimentare.
In particolare, quello che fino all’anno scorso veniva indicato come “grasso vegetale” era nel 90% dei casi olio o grasso di palma.
L’olio di palma infatti è ampiamente utilizzato nella realizzazione di prodotti da forno sia dolci che salati.
E’ presente infatti in molti prodotti della prima colazione, cereali, biscotti (anche quelli della prima infanzia) e merendine, ma anche in cracker, pane in cassetta, focacce e altri lievitati da snack o accompagnamento del pasto.
Ma la lista degli alimenti da controllare è ancora lunga: gelati confezionati, creme spalmabili, dadi da brodo, verdure e minestroni surgelati, sughi freschi preconfezionati, pasta base come la sfoglia, patatine fritte, impanature di prodotti precotti come cotolette, bocconcini di pollo o tacchino, bastoncini di pesce, cioccolata.
Sul sito “Il Fatto Alimentare” è disponibile l’elenco completo di quei prodotti da forno che non contengono l’olio da palma, ad esempio: biscotti, creme alla nocciola, snack e grissini, merendine.
Un utile strumento per tutti coloro che vogliono informarsi e conoscere i prodotti che acquistano.
Una buona alimentazione è amica della salute