Il mondo creato da Zuckerberg è oggi un buffet variegato, almeno quanto lo è la massa dei suoi fruitori. E nella varietà un posto per lo squallore è d’obbligo e spesso il riscontro positivo che ottiene è ancora più agghiacciante.
Un esempio? La pagina che da fine marzo incita alla violenza sugli animali, con foto, inni e un vero e proprio decalogo al suo interno: si chiama “Picchiare gli animali” e al suo seguito conta oltre 2000 followers.
Numeri che lasciano a bocca aperta e che spaventano per la crudeltà che rappresentano. Numeri reali, ognuno a rappresentare un individuo in carne e ossa, con la cui presenza il resto del mondo deve fare i conti.
Hamburger di carne di cane, una pentola colma di cuccioli, un bastone sulla testa di fido e una povera bestiola legata dietro il cofano di un’automobile: queste solo alcune delle indicibili testimonianze presenti sulla pagina.
E a legiferare all’interno di questa becera mentalità, un decalogo, una sorta di inno alla violenza, a sentenziare che gli animali non sentono dolore, che divertirsi è più importante degli animali, che è meglio picchiare un cucciolo che una donna, che se non dai da mangiare agli animali, questi mordono e così via.
Perché lo squallore non si pone limiti, anzi, gode nel superarli.
Segnaliamo e cerchiamo di estirpare questa piccola fetta di marcio che resta tuttavia fin troppo grande.