Quale serie tv vedere su Netflix? Oggi proponiamo una saga di donne proveniente dall’India: Heeramandi di Sanjay Leela Bhansali.

Dopo il successo di Serie TV come “Devdas” e “Guzaarish”, il pluripremiato regista Sanjay Leela Bhansali si prepara a stupire nuovamente il pubblico con la sua ultima creazione.

Ambientata nell’omonimo distretto di Lahore (attuale Pakistan) durante l’era coloniale britannica, “Heeramandi” si concentra sulla vita di tre generazioni di cortigiane che hanno vissuto e prosperato all’interno di questo quartiere leggendario, noto per la sua cultura raffinata e la sua atmosfera sensuale.

Quale serie tv vedere su Netflix: Heeramandi di Sanjay Leela Bhansali

Heeramandi è il quartiere delle artiste, le tawaif.

La storia si concentra particolarmente su Mallikajaan e Fareedan, due nemiche giurate. Mallikajaan, zia di Fareedan, siede sul trono di Heeramandi. Fareedan che subì un torto nel passato vuole rivendicare quel trono.

Le cortigiane regnano come regine a Heeramandi. L’unica speranza è la giovane Alam, la figlia minore di Mallikajaan, ma Alam non vuole diventare una tawaif, il suo sogno è trovare l’amore e scappare da quella gabbia. Ma sua madre la ammonisce: una tawaif non può innamorarsi, se lo facesse ci sarebbero delle conseguenze.

Attraverso le loro storie intrecciate, lo spettatore verrà catapultato in un mondo fatto di intrighi di potere, amori proibiti e lotte per la sopravvivenza in un contesto socio-politico in continua evoluzione.

Oltre a offrire uno sguardo approfondito sulla complessa realtà delle cortigiane, la serie esplora anche temi universali come l’emancipazione femminile, i conflitti generazionali e l’impatto del colonialismo sulle tradizioni locali.

Netflix ha deciso di rinnovare la serie, quindi vedremo un secondo capitolo. In Herramandi 2 le tawaif dovranno cambiare luogo e rinnovarsi, più precisamente entreranno a far parte del mondo del cinema.

Chi erano le tawaif di Heeramandi?

Le tawaif erano una particolare classe di donne altamente istruite e talentuose nell’India del XIX e inizio XX secolo, principalmente associate con le corti reali e l’aristocrazia musulmana.

Provenivano spesso da famiglie di artisti e musicisti di corte. Godevano di uno status ambiguo, in quanto non erano considerate totalmente rispettabili secondo gli standard sociali dell’epoca.

Erano esperte nella musica classica, nella danza, nella poesia e nell’intrattenimento. Venivano apprezzate per le loro raffinate abilità artistiche.

Erano ingaggiate dalle famiglie reali e dall’aristocrazia musulmana per intrattenere gli ospiti, accompagnare i regnanti e fungere da compagne di conversazione.

Con l’annessione delle Indie orientali nel 1856 alla Compagnia britannica, la tawaif furono infine costrette a prostituirsi. Poiché stigmatizzate dal governo si trovarono senza opportunità di lavoro.