Tecnologia dovunque, nelle nostre vite 24h su 24 connessi a smartphone, tablet, social network. Pixel al posto degli occhi, tastiere di lettere al posto delle parole, screenshot e videochiamate al posto delle relazioni interpersonali. È questo il mondo che ci aspetta?

Nel 2014 siamo tutti vittime della tecnologia, a casa, in ufficio, a scuola, sul tram, anche nel letto. Dormire sembra essere ormai impossibile, così come rilassarsi, risposarsi e anche fare l’amore. Perché il romanticismo è stato sostituito dall’innovazione che passa e va oltre. Niente più lume di candela. Ora va di moda il “lume dello smartphone”.

Anche l’intimità è entrata nel ciclone della tecnologia? Questa l’idea alla base di Foreplay, un progetto video di Rachel Lee Hovnanian che farà parte della sua personale “Plastic Perfect”, in esposizione fino al 18 ottobre alla Leila Heller Gallery di New York.

Quando l'intimità diventa vittima della tecnologia (FOTO)

Foto di amanti, amici, parenti. A letto, la notte. Non si dorme più, non si leggono più libri e storie strappalacrime, non si sogna neanche. Ora tutti connessi a internet, la luce del comodino è la luce degli smartphone.
Luminosità al massimo e 3G sempre acceso per restare collegati alla rete, per fare ricerche, ascoltare canzoni e leggere e-book – non si sente più la necessità né il piacere di respirare l’odore della carta e sfogliare pagine vere. Si preferisce fare un salto su Twitter e controllare le ultime notifiche. Poi niente più.

Sarà davvero questa la fine che faremo?