Credits photo: www.dailymail.co.uk

Ideata dall’australiana Sarah Wilson, la dieta quit sugar ha già raccolto numerosi consensi: il principio di base è quello di ridurre il consumo degli zuccheri.

Infatti un consumo massiccio di alimenti contenenti zuccheri non solo favorirebbe l’incremento del peso corporeo , ma soprattutto determinerebbe una vera e propria forma di dipendenza fisica.

Questo programma alimentare, articolato in otto settimane, mira infatti ad eliminare e limitare lo zucchero dalla dieta quotidiana consentendo all’organismo di disintossicarsi ritrovando benessere, energia e forma fisica.

Come funziona

Come anticipato il metodo si basa su una drastica riduzione degli zuccheri nell’alimentazione quotidiana.
Spesso quando si fa riferimento allo zucchero si pensa, erroneamente, soltanto allo zucchero che viene aggiunto alle bevande o al cibo per dolcificarli.
Ma lo zucchero non è solo quello.

Sono infatti tantissimi gli alimenti che consumiamo nel quotidiano, dalla frutta ai cibi preconfezionati, che ne sono ricchi e che a volte non vengono neanche percepiti in quanto tali.

In particolare la quit sugar punta il dito nei confronti del fruttosio, un monosaccaride simile al glucosio, che non verrebbe riconosciuto dal nostro organismo e quindi metabolizzato in sottoprodotti nocivi per la nostra salute.

Il metodo, a differenza di altre diete, non pone come obiettivo primario la perdita del peso corporeo, ma pone un maggiore accento sul ritrovare uno stato di benessere generale.
La perdita di peso rappresenterà unicamente un effetto collaterale in seguito alle variazioni alimentari apportate.

Nata da pochissime settimane, la dieta è diventata subito social: sono infatti più di 175 mila i post già disponibili su Instagram correlati all’hashtag #iqs, che propongono appetitose ricette senza zucchero.

I cibi da eliminare

Siccome il maggior incriminato è il fruttosio, completamente bandita dallo stile alimentare la frutta, ad eccezione dei frutti di bosco e dei kiwi, dato il loro quantitativo inferiore.

No al pane, specialmente quello confezionato, ai succhi di frutta, ai prodotti preconfezionati che vengono assemblati aggiungendo elevati quantitativi di zuccheri tipo muesli, barrette ai cereali e sughi già pronti, no allo yogurt dolce, al miele ed ai thé preconfezionati.

Nelle ricette quotidiane è consigliabile quindi dolcificare i cibi impiegando unicamente lo stevia, un dolcificante di origine 100% naturale, il latte, polpa di cocco, crema di anacardi ed arachidi, cacao crudo ed avocado.

Il parere dell’esperto

Prima di tutto è necessario ricordare che la dieta quit sugar non nasce come regime alimentare volto alla perdita del peso corporeo, bensì come un metodo per disintossicare l’organismo.

È ben noto infatti come soggetti affetti da sovrappeso ed obesità devono seguire una dieta con un basso contenuto in zuccheri per favorire la perdita del peso corporeo.

Inoltre l’attenzione nei confronti degli zuccheri è un tema dibattuto da molto tempo ormai.
La stessa OMS, organizzazione mondiale della sanità, ha suggerito in più occasioni di dimezzare le quantità di zucchero raccomandate, invitando le stesse aziende alimentari a ridurne l’impiego nei loro processi produttivi.
Stessa situazione per quanto riguarda le bibite zuccherate, per le quali in molti paesi è già in vigore una tassa addizionale per ridurne i consumi, e per le quali la BMA, Britsh Medical Association, ha richiesto un’ulteriore tassa del 20% per limitarne i consumi.

Questo perché attualmente lo zucchero è uno dei maggiori imputati in tema di invecchiamento della pelle, sovrappeso, obesità, diabete, nonché di malattie cardiovascolari e problematiche a livello epatico.

Tuttavia dare la colpa ad un singolo componente assunto attraverso l’alimentazione non è corretto, e soprattutto è fondamentale imparare a identificare cosa deve essere effettivamente eliminato in quanto non necessario per il nostro organismo e cosa invece, nelle giuste quantità, deve essere comunque assunto.

Nello specifico la quit sugar escludendo la frutta, si va a ridurre il quantitativo di fruttosio dall’alimentazione, da cui si potrebbe sicuramente trarre benessere essendo questo uno zucchero, ma allo stesso modo va ad escludere tutta una serie di vitamine, sali minerali e fibre fondamentali per il corretto funzionamento e la salute del nostro organismo e che, nel lungo termine, potrebbe portare a sindromi carenziali.
Inoltre gli zuccheri contenuti nella frutta vengono assorbiti solo in parte a livello intestinale grazie all’elevato contenuto in fibre presente in questo alimento.

A questo punto non è meglio imparare e comprendere quali sono le corrette quantità con cui assumere tutti gli alimenti per mantenere la propria forma fisica e benessere nell’ottica di un’alimentazione sana e variegata, piuttosto che dover essere costretti ad integrare la propria alimentazione con compresse e flaconcini?

Una buona alimentazione è amica della salute.