Ognuno di noi ne è stato vittima, ed è giusto che – per almeno un Natale nella vita – ognuno di noi si trasformi in carnefice: è finalmente arrivata l’ora di mettere mano alla montagna di regali orrendi che per anni abbiamo accatastato nell’armadio per rifilarli a qualcun altro. Riciclare i regali di Natale può sembrare una pratica vergognosa: ma se l’abbiamo subita tante volte, perché mai non dovremmo cominciare ad adottarla a nostra volta?

Se abbiamo preso questa decisione con fermezza sarà bene, allora, non impelagarsi negli stessi errori sperimentati sulla propria pelle: in primis, cerchiamo sempre di ricordare da chi e in che occasione abbiamo ricevuto quella teiera improponibile prima di fare una sorpresa di cattivo gusto a qualcuno che magari era presente il giorno in cui l’abbiamo (malauguratamente) scartata. In questo senso, massima allerta soprattutto per quanto riguarda i parenti: mai fare un regalo riciclato che il gentile donatore originario potrà facilmente riconoscere a casa di un familiare comune. Per cui, facciamo sempre, sempre, sempre mente locale.

Altra regola fondamentale quando si riciclano regali di Natale consiste nel fare attenzione alle etichette: non si puo regalare, per dire, un maglione a cui sia stata strappata via la targhetta, lo farebbe sembrare un oggetto – peggio ancora che riciclato – usato. Un altro occhio di riguardo va prestato alle confezioni: che il nastro adesivo sia stato palesemente strappato e poi ri-incollato alla buona e meglio sarà qualcosa che non potrà non tradire le nostre cattive intenzioni.

Ancora, bisogna riciclare con cognizione di causa: in preda alla foga di liberarci di tutta l’inutile accozzaglia di chincaglieria collezionata nostro malgrado, potremmo commettere dei gravi, gravissimi errori di valutazione circa i gusti del destinatario. Attenzione, quindi, a non regalare quel terribile posacenere di evidente manifattura cinese al più salutista e dunque meno fumatore dei nostri cugini: un passo falso di questo tipo potrebbe scatenare una vendicativa gara al riciclo di cui potremmo non conoscere mai la fine.