Donne. Sono in grado di muovere il mondo nei dieci minuti in cui lui decide catatonico se fare prima la barba o la doccia. Sono multitasking, sono padrone delle arti oscure. Vedono, prevedono, ma soprattutto provvedono.

Signore del ferro da stiro, maghe del bucato, cuoche eccezionali (non in tutti i casi), ma anche madri premurose e donne in carriera. Oggi. Qualche decennio fa la situazione era un po’ diversa.

Ma come fanno a fare tutto? Come fanno a lasciare i bambini a scuola, andare in riunione a Sidney, finire la Salerno-Reggio Calabria e tornare in tempo a recuperare i pargoli? Lo sanno fare, l’hanno sempre fatto, lo faranno.

Ma un po’ di aiuto, nell’era della rivoluzione di genere, lo ricevono dalle dolci metà, sempre più collaborative vista la trasformazione delle esigenze, la mancanza di tempo da parte di entrambi e la differente concezione dei ruoli all’interno di una famiglia, rispetto a qualche decennio fa.

Meno 90 minuti al giorno di faccende domestiche, rispetto agli anni ’60: questo il risultato di uno studio sociologico, condotto dal professor Jonathan Gershuny della Oxford University. E il tempo libero? Poco minore rispetto a quello degli uomini, sempre più indirizzati verso una completa uguaglianza di mansioni fra le quattro mura.

Insomma, volevano una donna che zitta zitta (ma neanche più di tanto), gli stirasse le camicie, gli cucinasse colazione, pranzo, cena, merenda e spaghettata di mezzanotte, gli spolverasse le mensole e gli pulisse il bagno. E fino a qualche generazione fa l’hanno avuta. Poi hanno capito che la loro mamma è già sposata e che una moglie oggi si divide tra carriera, realizzazione personale, figli, preoccupazioni, amore. E in tutto questo non deve dimenticare di essere una donna e di avere diritto alla felicità.

Così, meno stress, più tempo libero, niente da rinfacciare: il futuro pare roseo, visto da qui.