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Secondo l’associazione PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), organizzazione no-profit che si occupa dei diritti degli animali, la Kikkoman ha sostenuto esperimenti crudeli e mortali sugli animali, solo per fornire indicazioni nutrizionali della sua salsa di soia

Questi test effettuati su topi e conigli, includevano vere e proprie barbarie, come l’alimentare le povere cavie con diete ad alto contenuto di colesterolo, fino a provocare in loro problemi cardiaci, per poi ucciderli. Inoltre ai loro piccoli corpi venivano chirurgicamente attaccati dei tubi allo stomaco, forzandoli così ad ingerire la salsa di soia. Lungo il loro tratto digerente veniva inserita una cannula per permettere l’ingerimento di latte di soia fermentato. Come se non fosse già abbastanza, i poveri animali prima venivano alimentati a sproposito per farli diventare obesi, poi nutriti con estratto di agrumi e infine uccisi per estrarne i muscoli.
Le povere cavie venivano infine decapitate per l’asportazione del cervello.

La Peta informa inoltre, che tali esperimenti sugli animali non sono necessari o richiesti dalla legge, per testare quanto un alimento può essere salutare per l’uomo ci si potrebbe affidare anche ad un gruppo di ‘consapevoli volontari umani‘, cioè un gruppo di persone che decide liberamente di provare l’alimento.
Questo anche perché non è detto che i risultati di un test fatto su topi e conigli, siano gli stessi che si osserveranno poi sull’uomo.

credits photo: superbau.it
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L’azienda imputata, per adesso non ha rilasciato alcuna dichiarazione, e non ha confermato né smentito la notizia, evitando qualsiasi contatto utile per avere più informazioni su questa grave accusa.

Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo per metter fine a queste torture?
Per adesso le uniche cose che possiamo fare sono: evitare, almeno finché non cambierà qualcosa, di acquistare la salsa di soia prodotta dalla Kikkoman, e firmare la petizione creata dalla stessa Peta per chiedere a questa azienda di fermare i suoi brutali esperimenti sugli animali.