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Se il @DIavolo avesse Twitter deciderebbe di mantenere nascosta la sua identità. Sfrutterebbe una buona dose di ironia per apparire più simpatico ai nostri occhi e avrebbe più di 100 mila follower.
Quello che è dato sapere lo ha svelato in un’intervista a Blog di Lifestyle.

Premettendo che a chi punta ad essere una divinità scesa in terra preferisco le divinità 2.0, raccontaci: chi il @DIavolo?

Il mio Dlavolo è come io vedo il Diavolo. Colui che ha liberato Adamo ed Eva da quel giardino zoologico chiamato Eden. Quello che ha aggiunto una coppia di zanzare sull’arca perché Noè aveva dimenticato di farle salire a bordo. Il mio Diavolo è quello che quando perdi i chili per colpa di una dieta è talmente onesto che li ritrova e te li riporta fino all’ultimo grammo. Il mio Diavolo è quello che raccoglie rifiuti umani e li butta nelle bolge, in pratica il Diavolo è colui che ha inventato la raccolta differenziata. Il mio Diavolo ha organizzato l’Inferno in gironi per illudere i tifosi di calcio che ci siano partite anche all’inferno.

Creare un profilo social ad un personaggio inventato ti ha mai fatto sentire nella posizione di poter dire cose che altrimenti non diresti mai?

No assolutamente. Del mio profilo solo il nome e l’immagine sono inventati, tutto il resto sono io. Nella vita privata sono esattamente come sono su Twitter. Mi ritengo una persona abbastanza irriverente e dissacrante che dice sempre ciò che pensa e, spesso, mi faccio odiare proprio per questo. Credo di aver mantenuto lo stesso atteggiamento sui social.

Di fatti non hai mai svelato la tua vera identità in rete. Si è mai creata una situazione in cui avresti voluto dire: “Il Diavolo sono io”?

Sono contento di aver tenuto celata la mia vera identità. Mi piace usare il mio profilo. Mostrarmi lo rovinerebbe perché in fondo è bello poterlo immaginare come più si desidera.

Del resto hai un successo su Twitter da oltre 100 mila follower. Altro che diavolo, il dio dei social verrebbe da dire (se non ci fosse già pure lui su Twitter!). Qual’è la tua chiave vincente?

Ti sembrerà strano, ma un paio di anni fa, quando avevo molti meno follower, mi divertivo di più. Spesso mi sento chiamare Tweetstar e subito mi sento associato ad un dissociato. È un termine che faccio fatica a digerire. All’inizio, quando mi sono iscritto, mai avrei immaginato che qualcuno avrebbe riso ad una mia battuta. Ora le cose sono 2: o a volte sono divertente o su Twitter c’è gente che non sta tanto bene. A parte gli scherzi credo che tanti follower siano dovuti un po’ al nome e un po’, come detto qualche riga più su, al mio modo di essere dissacrante.

“All’inferno il Diavolo è un eroe positivo” (S.L).
Sui social? Come viene vista questa tua interpretazione del Signore del male?

Più che una interpretazione la considero una reinterpretazione. Mi sono divertito a prendere un personaggio notoriamente cattivo e ho tentato di renderlo simpatico, spero di esserci in parte riuscito.

Saluti i nostri lettori con il tuo Tweet preferito?

Tra quelli che ho scritto questo è quello che più mi piace:

Un saluto e grazie.