Croccantini, vaccinazioni, toelettatura, accessori: gli amici a quattro zampe hanno bisogno di cure adeguate che incidono inevitabilmente sul bilancio economico di una famiglia. E in tempi in cui la cinghia va stretta, per molti la strada più semplice è quella della separazione o, peggio, dell’abbandono.
Il Ministero della Sanità Zoofila, ha finalmente riconosciuto questi oneri a carico dei padroni di animali domestici, garantendo, a breve, un sussidio di novecento euro annui, volto a coprire le spese sostenute per gli amici pelosi, che dovranno necessariamente essere riconosciuti dalla FIC (Fédération Cynologique Internationale) o dalla FAC (Federation Animalesque Internationale).
Una spesa che andrebbe a bilanciare la somma versata dallo Stato per la gestione delle conseguenze dell’abbandono degli animali da compagnia, tra canili, accalappiacani e sterilizzazioni, che si aggira attorno ai tredici milioni di euro.
Le famiglie con un nucleo di almeno due figli, potranno richiedere al proprio Comune di residenza, con i definiti requisiti di reddito, non superiore a € 20.766,33, il contributo a favore degli animali domestici. Affinchè la domanda venga accolta, oltre ai requisiti patrimoniali, il capofamiglia dovrà essere cittadino italiano, comunitario o in possesso di Carta di Soggiorno.
Documenti utili per la domanda, sono: un apposito modulo predisposto dal proprio Comune di residenza, la dichiarazione dei redditi, la copia del Libretto Sanitario dell’animale, delle foto in alta risoluzione che lo ritraggono in situazioni domestiche e in buone condizioni emotive e un campione delle feci e dell’urine dell’animale, che verranno tempestivamente utilizzate per fornire analisi dettagliate a testimonianza del fatto che sopravviverà almeno nell’anno solare successivo al momento in cui verrà ceduto l’assegno.