Il 30 luglio 2025, la penisola di Kamchatka, in Russia, è stata colpita da un potente terremoto di magnitudo 8.8, uno dei più forti mai registrati nella zona. Questo evento sismico ha generato un allerta tsunami che ha fatto tremare le coste del Pacifico, dall’Alaska fino al Giappone e alle Hawaii. Vediamo cosa è successo e quali sono le conseguenze di questo drammatico evento.

Terremoto in Kamchatka: magnitudo 8.8

Il sisma ha avuto luogo alle 8:24 ora locale, a circa 119 chilometri da Petropavlovsk-Kamchatsky, una città costiera con circa 165.000 abitanti. L’epicentro è stato localizzato a una profondità di 20,7 chilometri, il che ha contribuito a generare onde di tsunami alte fino a quattro metri. Le immagini che circolano sui social mostrano la devastazione in alcune zone, con inondazioni che hanno colpito la città di Severo-Kurilsk.

Il governatore della Kamchatka, Vladimir Solodov, ha subito lanciato un appello alla popolazione per evacuare le zone costiere e mettersi in sicurezza. Ha descritto il terremoto come il più violento degli ultimi decenni, suscitando preoccupazioni non solo in Russia, ma anche nei paesi vicini.

La sirena allarme Tsunami suona in Giappone

Subito dopo il terremoto, le autorità meteorologiche giapponesi hanno lanciato un allerta tsunami, invitando circa 900.000 persone a lasciare le zone costiere e a rifugiarsi in aree elevate. Le immagini delle evacuazioni sull’isola di Hokkaido sono state drammatiche, con le persone che fuggivano verso l’interno per mettersi al sicuro.

Onde alte fino a 1,30 metri hanno colpito un porto nella prefettura di Miyagi, nel Giappone settentrionale, ha reso noto l’Agenzia meteorologica giapponese (JMA).

Negli Stati Uniti, il sistema di allerta tsunami ha emesso avvisi per le coste dell’Alaska, della California e delle Hawaii, segnalando che le onde potrebbero colpire in qualsiasi momento. Anche le isole Galapagos sono state messe in stato di allerta, con evacuazioni ordinate per le spiagge e le aree a rischio. Il Centro di allerta tsunami del Pacifico ha reso noto che l’onda più alta registrata finora alle Hawaii era di 1,21 metri ed ha colpito la costa della città di Haleiwa, nella contea di Honolulu. Secondo il centro, c’è un intervallo di 12 minuti tra un’onda e l’altra, riporta la Bbc.

Le conseguenze di questo terremoto non si limitano solo a danni immediati. La Japan Meteorological Agency ha avvertito che il rischio di tsunami potrebbe durare oltre 24 ore, creando un clima di ansia e preoccupazione tra la popolazione. Anche se per ora non sono state segnalate vittime, ci sono stati numerosi feriti e danni alle infrastrutture.

La centrale nucleare di Fukushima, già colpita da un terremoto nel 2011, è stata evacuata come misura di precauzione. Le autorità giapponesi hanno esortato i cittadini a rimanere vigili e a seguire le indicazioni per la sicurezza.