Fiori, piume, trecce, ma anche fantasie geometriche abbinate a turbanti improvvisati: è il momento dello stile etnico, che grazie ai suoi particolari e ai suoi colori dà nuova vita al grigiore standard del classico. Date un’occhiata ai fashion show per credere.
È la stilista haitiana Stella Jean a introdurre nella sua collezione primavera / estate le stoffe tipiche del Burkina Faso: i gonnelloni in passerella subiscono allora una metamorfosi multiculturale grazie all’impiego del wax, un tessuto di matrice africana, andando così a produrre una suggestiva sintesi di modernità e tradizione.
Ma neanche Alexander McQueen è da meno: tra i più innovatori nell’adozione dell’etnico, McQueen propone arditi accostamenti tra fantasie geometriche futuristiche e reminiscenze tribali. Un connubio che risulta incredibilmente attuale, con dettagli a metà strada tra l’oggi e l’antichità, come gli elmi dorati da guerriere del quotidiano.
E, in termini di capelli e acconciature, lo stile etnico si traduce in trecce: minuscole, per tutta la testa o soltanto di lato, messe in risalto da head-band all’indiana o da piume multi-color, se non addirittura da intere corone piumate, come quelle di Watanabe o di Anna Sui. Senza tralasciare accessori affascinanti come i turbanti, preferibili nella loro versione più “sdrammatizzata”: sgargianti foulard da annodare con gusto finto trasandato.
Urge, allora, rinnovare il proprio guardaroba in chiave etnica in vista di un’estate che, come questa, si preannuncia un’esplosione di colori e fantasie nuovi, sì, ma soltanto perché hanno ritrovato le loro radici tribali: essere moderni non basta, ciò di cui occorre sempre ricordarsi è il passato, anche nella moda.