Il nostro incubo più grande? L’invecchiamento. Il secondo incubo peggiore? Essere tradite.
La maggior parte del tempo di una donna viene impiegata per andare alla ricerca dell’amore vero, del compagno perfetto e della storia da film. Purtroppo però, una volta conquistato il territorio, ce la facciamo sotto come un marmocchio.
Si, perché non è mica tutto così semplice e lineare come nelle commedie rosa: una volta ‘incastrato’ il meraviglioso babbeo dobbiamo essere in grado di farci scegliere ogni giorno. Tutti i giorni. Anno dopo anno.
Conosco persone impegnate in rapporti ultra decennali dalla temperatura simile a una provola di Agerola (non alla piastra, ma di quelle provolette depresse appese in cantina), nei quali un’uscita, un bacio, un coito, altro non sono che una noiosa abitudine.
Ed è proprio in quella determinata situazione che l’uomo si indebolisce, senza volerlo, aprendosi alle novità della piazza perché stordito da una quotidianità rancida e stagnante.
Il fenomeno è più diffuso di quanto si creda: esistono, infatti, fervidi sostenitori del cosiddetto ‘cornino‘, ovvero di quell’innocua storiella di una sera, in grado di rinvigorire rapporti amorosi eccitanti quanto una lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi.
Il tradimento, dunque, altro non sarebbe che una sorta di diluente salvatutto, di quelli che usiamo solitamente per recuperare uno smalto comprato assieme a una Smemoranda del 96.
Naturalmente, come tutte le cose, anche la scappatella ha un suo personale galateo.
Prima di tutto bisogna essere onesti, e per onestà non intendiamo rivelare la tresca al nostro compagno/a, bensì essere sinceri con l’amante mettendolo al corrente di come stanno realmente le cose, del tipo: ‘sono fidanzato da 8 anni, con te voglio solo sco***e, muta come un pesce devi stare.’
Bisogna poi essere rapidi, e per rapidi non intendiamo una performance sessuale alla Beep Beep, ma ci riferiamo alla brevità della relazione: una volta avuto ciò che che desidiamo è bene defilarsi. E alla svelta.
La terza e ultima regola è il divertimento: una volta che devi cornificare, mettere a rischio la promessa di matrimonio e la parola data al parrocchiano di famiglia, bisogna dimenticare ogni cosa, divertirsi e ignorare i sensi di colpa.
Secondo lo psichiatra statunitense Jay Haley il tradimento è un atto fisiologico e l’amante una sorta di volontario della Crocerossa: ti distrae, ti rapisce e poi ti riconcilia con il mondo.
La sua non è altro che una attività benefica, che aiuta nello specifico l’interessato ma anche l’andamento della coppia in generale, salvandola dal contenitore dell’indifferenziato.
La domanda è: saranno dello stesso avviso anche le persone tradite, magari mentre erano a colloquio da Enzo Miccio?