Quando sarà finita l’emergenza sanitaria sarà tutto più chiaro: il mondo è definitivamente cambiato.


Quel che rappresentava la vita di prima è oggi un solo ricordo sbiadito: tutto è mutato e si è imposto come una sorta di nuova normalità: Se i social erano trendy, oggi sono i canali che conducono la vita.

In una sola parola sono cambiate le abitudini di gran parte del mondo.

Lockdown, come cambiano le abitudini nel settore dei giochi

A cambiare sono stati tutti i settori industriali ma uno in particolare ha vissuto una vera e propria fase di stravolgimento generale, venendo radicalmente cambiato.

Si tratta del mondo del gioco d’azzardo, che al di là di quel che si pensa si è rivelato essere il settore tra i più in crescita nell’anno della pandemia e delle restrizioni che hanno caratterizzato il 2021 e l’anno attuale, grazie al processo di innovazione tecnologica del gioco online

Questo per un motivo: si è creata una sorta di migrazione, prima temporanea e poi definitiva, dai luoghi del gioco fisico a quelli online. Così il gioco digitale ha potuto prosperare, venendo peraltro scoperto da molti neofiti mai prima di quel momento coinvolti nelle dinamiche del gioco a distanza.

Lo conferma uno studio sulle abitudini dei giocatori in ambito di gambling. Quel che è emerso è un quadro che fotografa alla perfezione un avvenuto cambio di scenario.

Luiss-Ipsos, la ricerca: il 22% dei giocatori “migrato” sull’online

Dalla ricerca è emerso che il 12% dei giocatori ha continuato in tutta serenità a giocare allo stesso gioco; di contro il 25% se ne è invece allontanato mentre il 22% del totale ha deciso di continuare a giocare, ma alle versioni online dei propri giochi preferiti, sfruttando dunque i casinò online.

Un minimo 8% ha cambiato sede di gioco così da poter continuare ad utilizzare il proprio titolo preferito presso un altro luogo fisico.

Sono dati che tengono conto di slot machine, VLT, scommesse sportive e virtuali in punti vendita ma anche poker ed altri giochi di carte a vincita in denaro. La pandemia non ha invece cambiato chi veniva già dall’universo online. Da marzo 2020 il 43% degli utenti ha continuato a giocare con la stessa frequenza, il 28% ha invece giocato con frequenza maggiore. Ciò forse si spiega per via dell’aumento di tempo a disposizione, poiché anche l’aumento graduale delle restrizioni si è fatto sentire.

Il 14% degli utenti ha giocato con minore frequenza, mentre è stato registrato un 15% di nuovi giocatori online, ovvero utenti online non abituati a giocare in rete prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria.

Dati inconfutabili che Fabio Schiavolin, numero uno di Snaitech, analizza meglio da altro punto di vista. Quello che emerge sempre dalla ricerca: l’inconsapevolezza di fronte all’eventuale illegalità del gioco. Un fenomeno da debellare, contro cui si sono unite tutte le forze, non ultima quella dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nei confronti di un nemico che costituisce ad oggi la più grande minaccia per i giocatori, gli operatori e lo stato di salute di un’intera filiera.