Lo zucchero si trova da anni al centro dell’attenzione di nutrizionisti, scienziati e medici di tutto il mondo, perchè considerato uno dei principali nemici per la salute umana. Si tratta di uno degli elementi basilari della comune alimentazione, presente in qualsiasi tipo di preparato, oppure pronto per essere inserito all’interno di una varia gamma di cibi e bevande, con il fine di addolcire. Eppure i risultati delle ricerche effettuate dagli studiosi sembrerebbero spingere in una sola direzione, ossia verso la riduzione del consumo dello zucchero bianco.
Perché?
Lo zucchero è uno dei principali responsabili dello stato di obesità in cui riversa la maggior parte della popolazione, per non parlare di alcune malattie a diversi organi, provocate proprio dall’uso di questo dannosissimo prodotto industriale. Si prevede che il 95% degli americani, infatti, sarà obeso o gravemente sovrappeso nei prossimi 20 anni, mentre un terzo soffrirà di diabete. Queste previsioni sono allarmanti quanto veritiere, visto che l’80% del cibo che può essere acquistato negli USA contiene zuccheri nascosti per migliorarne il sapore.
Non solo, a farne le spese vi è anche il cervello, poiché con i carboidrati gli zuccheri alterano la struttura e la funzionalità della mente. Una ricerca del Charité University Mental Center di Berlino, pubblicato dalla rivista Neurology, afferma che il glucosio può far diminuire la memoria restringendo l’ippocampo, l’area del cervello dove risiedono le capacità mnemoniche. Lo zucchero è anche in grado di far produrre più acido urico al fegato, alzando la pressione arteriosa, la principale causa di aumento del rischio cardiovascolare, ma anche di elevare i livelli di colesterolo. Ci sarebbero poi dei collegamenti tra il consumo di zucchero e l’insorgere della demenza.
La difficoltà consiste proprio nel liberarsi dal consumo di zucchero bianco, poiché il nostro cervello reagisce alla sua assunzione come all’uso di certe sostanze stupefacenti, ed è per questo che diventarne dipendenti è molto facile. Questo ingrediente è stato infatti ribattezzato dagli studiosi come il nuovo tabacco.
Inoltre, una ricerca olandese condotta su 600 persone ha mostrato come lo zucchero sia anche in grado di accelerare l’invecchiamento. La stima dei ricercatori è 5 mesi in più per ogni 180 gr di zucchero ingerito. Questo succederebbe poiché nel momento in cui l’organismo scompone lo zucchero, rallenta anche la produzione di collagene ed elastina, componenti che rendono la pelle giovane ed elastica.
Cosa fare?
Ridurre il consumo di zuccheri all’interno del proprio nucleo familiare e della propria alimentazione è un primo passo verso la completa rinuncia a questo ingrediente. Anche la ricerca di cibi meno dolci, la rimozione delle macchinette di bevande zuccherate e l’utilizzo dello zucchero grezzo, invece di quello raffinato, possono essere delle valide opzioni, così come il perenne controllo degli ingredienti contenuti nei cibi acquistati.