Iniziato da poco, questo caldo afoso ci ha già stancato. Il peggio purtroppo deve ancora venire.
L’Italia, come da diverso tempo, è spaccata in due: al sud non piove e si muore dal caldo, mentre al nord si registrano piogge violente, grandinate e allagamenti.
L’effetto del cambiamento climatico purtroppo è sotto gli occhi di tutti. Se l’anno scorso abbiamo avuto un giugno che sembrava più settembre ma con un’ondata di caldo anticipata, quest’anno l’estate ha faticato ad arrivare ed in alcune regione non è arrivata per nulla.
Oggi però non vedremo bollettini drammatici, parleremo di curiosità e bizzarrie.
Caldo afoso: fango, cactus e riso
Vi siete mai chiesti come fanno le popolazioni indigene a difendersi dal caldo atroce?
Nelle regioni desertiche dell’Africa, le persone si coprono di fango per rinfrescarsi durante le giornate più calde. Il fango agisce come un’argilla naturale che aiuta a mantenere la pelle fresca e idratata.
In Messico e in altre parti dell’America Latina, bere the ottenuto dai fiori di cactus è considerato un rimedio efficace contro il caldo. Le proprietà rinfrescanti e idratanti del cactus aiutano a combattere la disidratazione.
In Giappone, è tradizione mangiare gelatina di riso durante l’estate. Questa pietanza, chiamata “kuzukiri”, ha un alto contenuto d’acqua e aiuta a rinfrescarsi.
I modi più bizzarri per combattere il caldo: palme, abiti bagnati o di corteccia e cibo piccante
Nei paesi tropicali, come le Filippine, è comune l’uso di ventagli fatti di foglie di palma per rinfrescarsi naturalmente. Nelle isole della Polinesia, come le Hawaii e Tahiti, è tradizionale indossare cappelli intrecciati con foglie di palma.
In India, le persone indossano abiti leggeri bagnati per sfruttare l’effetto rinfrescante dell’evaporazione dell’acqua dalla superficie della pelle.
In Giappone, quando arriva il caldo, si usa mangiare piatti molto piccanti per rinfrescarsi. Il piccante favorisce la sudorazione, in tal modo dopo ci sente più freschi e si sopporta meglio l’afa.
In alcune culture indigene del Pacifico, come in Papua Nuova Guinea, gli abitanti indossano abiti fatti di corteccia d’albero. Questo materiale naturale è leggero, fresco e traspirante, fornendo una protezione dal sole senza eccessivo calore.
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