Lo status di single non viene vissuto da tutti nella stessa maniera: se per alcuni rappresenta il livello massimo della propria libertà da sfruttare a pieno, per altri è una sofferenza, o meglio una paura, quella di non riuscire a trovare la propria anima gemella. Una metà che vive nella speranza di incontrare la persona giusta, sviluppando una vera e propria fobia, a cui è stato dato il nome di anuptafobia. Gli specialisti hanno confermato che questa condizione è parte di una fobia sociale, che caratterizza uomini e donne e che può essere fatta risalire a un evento scatenante dell’infanzia o a un incidente traumatico. Si tratta di una condizione psicologica causata da numerosi fattori, alcuni dei quali dovuti anche al progresso tecnologico e all’avvento dei social network.
La generazione attuale vive ogni giorno sui social media, creando una cultura che non supporta le relazioni, nonostante viva ancora sui vecchi valori come il matrimonio e la famiglia. Viviamo nel passato dei nostri genitori, ridefinendo però il futuro. Ci sentiamo vuoti senza un’altra persona, ma allo stesso tempo abbiamo difficoltà a mantenere una relazione. Eppure la desideriamo e abbiamo paura che il destino ci faccia rimanere per sempre single.
Questa paura si può manifestare in diversi modi, colpendo in maniera più o meno intensa gli individui. A volte si tratta di una fobia patologica, per cui la persona affetta vive in una condizione di perenne ricerca di un partner. L’anuptafobia può essere però considerata anche come la necessità di aggrapparsi all’altro anche quando questo non c’è. La paura di rimanere single e non trovare un partner per il resto della vita si manifesta anche con altri fattori oltre alla semplice preoccupazione: si ha meno fiducia in se stessi, ci si vergogna della propria condizione di single agli occhi delle coppie che si hanno intorno, avvertendo anche un senso di inadeguatezza.
Come uscirne? Generalmente le paure hanno un punto di partenza interiore, dovuto a esperienze negative, lati nascosti o situazioni non superate che si nascondono nel buio dell’inconscio, manifestandosi attraverso numerose fobie che danneggiano corpo e spirito. È fondamentale quindi lavorare su se stessi, alla ricerca di quell’equilibrio che tutti dovremmo trovare innanzitutto con il proprio essere, prima di andare alla ricerca di un’altra persona.
Inutile aggrapparsi all’altro se non riusciamo a rimanere in piedi sulle nostre gambe. Inutile cercare di riempire i vuoti con le persone. Spesso chi ha paura di stare solo finisce per stare con chiunque, accontentandosi di chi ha intorno, senza nemmeno pensare alla veridicità dei sentimenti. Per amare gli altri è fondamentale amare se stessi, altrimenti qualsiasi relazione sarà destinata al fallimento e noi, con le nostre gambe che tremano e i vuoti nell’animo ci proiettiamo inconsciamente verso l’isolamento.